Bossi: "A settembre cercheranno di cacciare Berlusconi"
"A settembre cercheranno di dare la sfiducia a Berlusconi. ma noi non staremo fermi". Alla festa per l'inaugurazione di una sede della Lega a Colico dalle parti di Lecco, Umberto Bossi torna a essere Alberto da Giussano e impugna la spada in difesa dell'alleato Silvio. «Fini ha tradito i patti» va giù senza mezzi termini il Senatùr, «l'obiettivo è portare il Paese verso un governo tecnico. Ma se c'è un governo tecnico la Lega ha qualcosa come 20 milioni di persone in grado di battersi fino alla fine per riportare la democrazia nel Paese. La Lega ha una grande forza popolare», ha spiegato Bossi. «Noi siamo l'unico vero alleato di Berlusconi». Poi ha tranquillizzato i suoi: «Il federalismo non è a rischio, nessuno avrà il coraggio di bloccarlo. E ce lo dà Berlusconi e non ce lo dà nessuno». Quindi ha delineato quali dovrebbero essere le prime mosse verso al riforma. Parte delle tasse dovranno andare direttamente agli enti locali e alle Regioni e, nel caso delle Regioni. Per il ministro Bossi il federalismo è che debba essere «una miscela di Irpef e Iva». La speranza di Bossi è di riuscire a delineare questo aspetto del federalismo fiscale «prima - ha detto - di andare in ferie. Spero di farlo insieme con il ministro Calderoli. Noi andiamo avanti». Quanto alle critiche della Lega all'Udc e a Fini, Bossi ha affermato che «sfortunatamente avevamo ragione». Infine parlando del destino del governo Bossi ha detto: «Speriamo bene». L'allontanamento del Presidente della Camera dal Pdl «non è tanto una buona notizia - ha detto Bossi - ma diciamo che da una parte stava limando la forza del Pdl con le sue uscite. Però tutto dipende da quello che succederà adesso, dipende se abbiamo i numeri. Berlusconi - ha concluso - è convinto che li abbiamo». L'ipotesi che la rottura tra Fini e Berlusconi si possa rimarginare, non sembra convincere il ministro. «Penso che Fini e Berlusconi siano arrivati davvero alla fine. Si sono scontrati». I rischi veri arriveranno in autunno. Ne è più che convinto il leader della Lega. Per il momento non c'è il rischio di elezioni anticipate, secondo il leader della Lega Nord Umberto Bossi, convinto però che la questione si potrebbe porre a settembre. «Il presidente della Repubblica, che è la chiave di volta - ha detto - non manda adesso alle elezioni. Il problema si pone a settembre». Secondo il ministro delle riforme, «bisogna vedere cosa avviene a settembre. A settembre cercheranno di dare la sfiducia a Berlusconi, non staranno fermi e cercheranno di puntare su un governo tecnico». E questo «per fare leggi - ha aggiunto - che non interessano a tutti, ma alla sinistra». Bossi è convinto che un governo tecnico non farà la legge sul federalismo: «Quello al massimo serve per cambiare qualche legge. Cercherà di mettere mano alla legge elettorale cercando di falsificare il più possibile il voto popolare». Il Senatùr ha insistito sul tradimento: «Questi tirano avanti zitti zitti fino a settembre, giocano le loro carte, passano il tempo a tramare, a mettersi d'accordo, poi a settembre...». Bossi dice chiaro e tondo «scopriranno le carte per vedere come uccidere Berlusconi». Il ministro delle Riforme ha ribadito, però, che a suo parere la tenuta del governo non è a rischio, «poi vediamo le prime votazioni in aula». Il ministro ha detto di non aver sentito il presidente del Consiglio, ma solo il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Poi il Senatùr scandisce bene le parole dal palco di Colico: «Noi preferiamo andare a elezioni piuttosto che un governo tecnico. Noi non abbiamo i soldi per comprare i voti ma vinciamo». A conclusione del comizio Umberto Bossi ha detto con enfasi: «La Lega vince perchè è intrepida».