Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Berlusconi: abbiamo i numeri per governare

Il premier Silvio Berlusconi

  • a
  • a
  • a

"Grazie a questa scelta sofferta ma necessaria, siamo nelle condizioni di governare più sereni e nella chiarezza. Abbiamo davanti tre anni nei quali, superate le emergenze e accantonate le polemiche inutili, ci dedicheremo con determinazione alle riforme". Il giorno dopo lo strappo definitivo con Gianfranco Fini il premier Silvio Berlusconi torna sull'argomento in un video messaggio ai promotori della libertà. ROTTURA OBBLIGATA - L'addio con il cofondatore del Pdl non aveva alternative. "Siamo stati obbligati a prendere atto che la fiducia del Popolo della Libertà nei confronti del ruolo di garanzia del presidente della Camera è venuta definitivamente a mancare, e questo si è verificato non per una nostra scelta - sottolinea Berlusconi -. Sono stati invece l'onorevole Fini e alcuni parlamentari a lui vicini, per i quali è stato chiesto l'intervento dei probiviri (si tratta dei finiani Bocchino, Granata e Briguglio, ndr)  a provocare questa insanabile divaricazione, che ha creato sconcerto tra i nostri sostenitori, che ha costernato i nostri elettori e che ha creato un grave logoramento dell'immagine del Popolo della Libertà". ORA TRE ANNI DI RIFORME - Dopo la creazione di Futuro e libertà, i gruppi parlamentari autonomi presentati oggi dai finiani e che peraltro hanno annunciato un sostegno all'esecutivo per i temi contenuti nel programma elettorale, il premier rassicura sulla solidità della maggioranza di governo.  "Abbiamo i numeri per andare avanti, cosi' come abbiamo ben chiaro il programma da completare e, grazie a questa scelta sofferta ma necessaria, siamo nelle condizioni di governare piu' sereni e nella chiarezza - ha detto Berlusconi -. Abbiamo davanti tre anni nei quali, superate le emergenze e accantonate le polemiche inutili, ci dedicheremo con determinazione alle riforme: la grande riforma della giustizia, la riforma fiscale per diminuire le tasse, la riforma dell'architettura istituzionale dello Stato. Abbiamo promesso agli italiani un Paese più moderno, più libero, più sicuro, più prospero, meno oppresso dal fisco e dalla burocrazia. Vogliamo riuscire a realizzarlo entro la fine di questa legislatura". PRENDA ESEMPIO DA PERTINI - L'altra questione sul tavolo è quella della presidenza della Camera dei deputati. Il premier torna a chiedere a Fini un passo indietro: "Nel luglio del 1969, verificatosi una situazione di divisione analoga nel Partito socialista con la sinistra socialista, il presidente Pertini, che era un grand'uomo e che aveva aderito alla sinistra, ritenne doveroso dimettersi e mandò a tutti una lettera con questa dichiarazione: 'Correttezza vuole ch'io metta a vostra disposizione il mandato da voi affidatomi'. Spero che Pertini possa insegnare a qualcuno il modo in cui ci si debba comportare". IL PDL CONTINUA - Silvio Berlusconi nel messaggio ai Promotori della libertà assicura poi che porterà avanti il progetto nato dal "predellino" per dare "piena attuazione" al Pdl. "Continuerò ad impegnarmi per dare piena attuazione al progetto nato due anni fa, dalla gente, a Milano in piazza San Babila, per far si che questo progetto si radichi fra la gente e sia il partito della gente, perché la nostra bandiera sia presente in ognuno degli 8.000 Comuni che costituiscono l'Italia, in ognuna delle oltre 60.000 sezioni elettorali tramite le quali gli italiani scelgono con il voto da chi vogliono essere governati".    

Dai blog