Manovra, il governo pone la fiducia Taglio di mille euro ai deputati

Dopo aver incassato il via libera del Senato il governo pone la fiducia in Aula alla Camera sulla manovra. La richiesta è stata avanzata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. E la Camera si adegua ai risparmi imposti dal provvedimento. L'ufficio di presidenza di Montecitorio ha deciso questa mattina un taglio per il triennio 2011-2013 di 1000 euro netti al mese sulla busta paga dei deputati. In particolare, saranno ridotte di 500 euro la diaria di soggiorno e di altri 500 euro le spese per il rapporto eletto-elettori, vale a dire per i portaborse. Subiranno poi una decurtazione del 5 per cento gli stipendi dei dipendenti tra 90mila e 150mila euro, e del 10% quelli oltre 150mila euro. Nel complesso, infine, saranno restituiti allo Stato 60 milioni di euro stanziati per spese non vincolate.   STESSE MISURE PER I COLLEGHI SENATORI - Dopo Montecitorio, toccherà al Senato procedere nel primo pomeriggio a misure che si annunciano speculari. Anche i senatori dovranno rinunciare a 1000 euro al mese. In occasione dell'adozione del decreto-legge sulla manovra finanziaria, si legge nel comunicato in cui sono illustrate le misure, è stato annunciato dai presidenti della Camera e del Senato che le Camere avrebbero partecipato responsabilmente al contenimento della spesa pubblica reso necessario dall'attuale situazione economico-finanziaria. Al riguardo è stato precisato che la partecipazione allo sforzo complessivo cui è chiamato il Paese risponde a un doveroso senso di responsabilità e non dipende dal fatto che le spese per l'attività parlamentare siano eccessive o improduttive, trattandosi di costi essenziali per il funzionamento della democrazia. L'Ufficio di Presidenza ha quindi stabilito di intervenire su tre direttrici. Per quanto riguarda i deputati, si è ritenuto di intervenire sugli emolumenti connessi all'esercizio del mandato. Sulla indennità parlamentare si è già operato in riduzione negli ultimi anni; l'importo attuale dell'indennità (pari a 11.703,64 euro mensili lordi-5.486,58 netti)è di fatto ferma al 2006. La Camera non ha applicato l'adeguamento relativo all'anno 2007 (2,58%), poi la legge finanziaria per il 2008 ha bloccato per il quinquennio 2008-2012 ogni meccanismo di rivalutazione dell'indennità. DIARIA RIDOTTA DI 500 EURO - È stata dunque decisa la riduzione di 500 euro della diaria di soggiorno, nella prospettiva di definire una disciplina per la rilevazione delle presenze in commissione, secondo quanto preannunciato nella riunione dell'Ufficio di Presidenza dell'8 giugno scorso, si ricorda. Ridotte di 500 euro anche le spese per il rapporto eletto/elettori. Per quanto riguarda il trattamento retributivo dei dipendenti, le misure per i dipendenti della Camera, stabilite d'intesa con il Senato e in analogia con quanto previsto dal decreto-legge per la generalità dei dipendenti pubblici, sono le seguenti: riduzione del 5% delle retribuzioni sopra i 90 mila euro e del 10% di quelle sopra i 150 mila euro negli anni 2011, 2012 e 2013; sospensione, nel medesimo triennio, dei meccanismi di adeguamento automatico delle retribuzioni. 60 MILIONI ALLO STATO - Infine, in merito agli stanziamenti di bilancio previsti per le spese non vincolate, i risparmi previsti andranno ad aggiungersi a quelli già realizzati dalla Camera a partire dal 2003. In questa legislatura, è stato ricordato, sono stati raggiunti importanti risultati come la previsione di crescita zero della dotazione per gli anni 2010 e 2011  (ciò non avveniva dal 1960) e una dinamica della spesa per gli anni 2009 e 2010 pari a 1,30% (quindi al di sotto del tasso di inflazione programmato), che risulta essere la più bassa dell'ultimo decennio. La Camera sarà, quindi, in grado di restituire al bilancio dello Stato, nel triennio 2011-2013, una somma complessiva di 60 milioni di euro. Tale somma va aggiungersi ai risparmi, stimabili in oltre 300 milioni di euro, conseguiti dalla Camera, in termini di riduzione della dinamica di crescita della dotazione, nel quinquennio 2006-2010.