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L'allarme di Napolitano: «Più sacrifici per tutti»

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Nelgiorno in cui il governo chiede la fiducia sulla manovra economica il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avverte: i tempi sono ancora duri e saranno necessari altri sforzi perché «l'obiettivo della riduzione del debito pubblico non si esaurisce in una manovra pur pesante come quella attuale». I tagli, però, non devono essere indistinti e non possono mettere a rischio «funzioni e strutture portanti dello Stato nazionale». Come quelle che fanno capo al comparto dei diplomatici che lunedì hanno incrociato le braccia contro le sforbiciate al loro settore previste nella manovra. Proprio di fronte a loro il capo dello Stato sottolinea che «la professione diplomatica non è una qualsiasi variante dell'impiego pubblico». E va dunque salvaguardata. L'ok alla manovra finanziaria, ricorda però il presidente della Repubblica Napolitano, non esaurirà gli sforzi necessari a mettere il Paese in sicurezza dalla crisi, ma servirà un vero e proprio cambiamento anche negli atteggiamenti di tutti. «Ci si deve confrontare – è l'invito del Capo dello Stato – su quali priorità far emergere nei prossimi anni nella gestione della finanza pubblica, in un contesto di complessiva severità, di complessivo rigore, che comporterà inevitabilmente sacrifici diffusi di abitudini e di aspettative radicatesi nel tempo». Sacrifici che però, sottolinea Napolitano, «non possono vedere penalizzati in modo indifferenziato tutti i comparti, tutte le voci di spesa dello Stato». Ridurre l'ormai atavico debito pubblico italiano, è il monito di Napolitano, è un obiettivo di «interesse nazionale» che deve guidare la discussione sulle «modalità delle necessarie manovre finanziarie». In un «contesto di complessiva severità», che, però, «non può vedere penalizzati in modo indifferenziato tutti i settori».

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