Il senatùr lasci stare la Capitale

Bossi lasci stare Roma. È unanime il coro degli assessori capitolini dopo l'affondo del leader del Carroccio contro il sindaco Alemanno reo, secondo il senatùr, di «non aver fatto nulla» per la Capitale. «Sono disposto a fare da Cicerone a Bossi per spiegargli Roma dal punto di vista culturale e amministrativo, perché forse non la conosce bene. A settembre organizzerò un incontro sulla città coi parlamentari e spero che Bossi partecipi: non vivendoci non sa le problematiche di Roma e quello che stiamo facendo per cambiarla», replica il vicesindaco Mauro Cutrufo. Mentre l'assessore alla Cultura Umberto Croppi ironizza: «La Lega ha un problema di marketing territoriale, ma i suoi parlamentari stanno bene nella Capitale... I dati dimostrano un consenso costante di Alemanno. Roma la pensa diversamente da Bossi. L'offerta e l'affluenza turistica aumentano. Siamo l'unica città al mondo che ha un trend positivo in tempo di crisi. La cultura è una leva fondamentale. Roma oggi è più sicura e più pulita. Sul traffico siamo intervenuti: piano staordinario di manutenzione stradale, nuova metro, pedonalizzazione del tridente». Per quanto riguarda la casa, l'assessore Alfredo Antoniozzi sottolinea che «si è fatto di più negli ultimi due anni che nei dieci precedenti. Il piano casa è avviato con tutti gli strumenti urbanistici e amministrativi. Abbiamo varato un piano da 26 mila nuovi alloggi».   «In questi due anni con Alemanno abbiamo fatto molto: è stato revocato il maxiappalto Romeo e abbiamo investito risorse sulla manutenzione stradale e sull'edilizia scolastica. I punti luce verranno raddoppiati e le periferie riqualificate», dice l'assessore ai Lavori pubblici Fabrizio Ghera. «Sono rimasto molto sorpreso dalle dichiarazioni di Bossi che evidentemente non conosce Roma - affonda il responsabile dell'Ambiente, Fabio De Lillo - Abbiamo esteso il porta a porta da 30.000 a 440.000 cittadini: entro fine anno la differenziata sarà al 25%».