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Fiducia sulla Manovra. E Bersani prende il bus

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GiulioTremonti lo aveva detto. In occasione dell'ultimo incontro con Comuni e Regioni, il ministro dell'Economia era era stato chiaro: «Vi do una notizia: la manovra non cambierà», aveva spiegato - ironico - ai giornalisti. La manovra non cambierà, il governo ha posto la fiducia. La Camera, come deciso ieri dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, sarà chiamata a votarla oggi pomeriggio alle 17. Le dichiarazioni di voto inzieranno alle 15.30 con diretta televisiva. Il voto finale del provvedimento è atteso improrogabilmente per domani: se entro le 13 la discussione sugli ordini del giorno non sarà finita, il presidente della Camera Gianfranco Fini farà scattare la tagliola. Dal blocco degli stipendi per i dipendenti pubblici ai maxi tagli alle spese di Regioni ed enti locali, dalla sforbiciata ai costi della politica, al pacchetto fiscale per le imprese, dal taglio della spesa per i certificati verdi all'aumento dei pedaggi autostradali e la loro introduzione sui raccordi dell'Anas. In più una vera e propria riforma delle pensioni con la stabilizzazione delle spese della previdenza grazie all'arrivo della finestra mobile per l'uscita dal mondo del lavoro e l'innalzamento a 65 anni dell'età pensionabile per le lavoratrici statali. Questi alcuni dei punti cardine della manovra correttiva dei conti pubblici 2011-2012 da oltre 25 miliardi, dopo le modifiche apportate al Senato, adesso sottoposti al voto della Camera. Le opposizioni non hanno gradito. Ieri pomeriggio dopo l'annuncio del ministro Vito della fiducia sulla manovra, un centinaio di deputati del Pd hanno lasciato l'Aula diretti all'Aquila per «dare voce - ha spiegato il segretario Bersani - alla gente rimasta senza voce». Tutti in pullman fino al capoluogo abruzzese per vedere lo stato dei lavori della ricostruzione e incontrare cittadini e lavoratori. Tornando sul provvedimento anticrisi Bersani è stato chiaro: «Questa manovra la pagano tutti, tranne chi ha i soldi» e nel ribadire che «è una delle più ingiuste che io ricordi», il segretario del Pd ha sottolineato che «è ingiusta anche nella misura per la ricostruzione dell'Aquila». Na. Pie.

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