"Nel Pdl c'è chi vuole solo la lite tra Silvio e Gianfranco"
Non imbocchiamo la strada delle epurazioni. Perché altrimenti il Pdl rischia di sgretolarsi irrimediabilmente. Andrea Augello, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, è tra gli uomini vicini a Fini che da sempre cerca di smorzare le polemiche. Ci sta provando anche stavolta, avvertendo però che tutto il partito deve fare un passo indietro. «Mi sembra che dentro il Pdl ci sia chi vuole spingerlo verso un processo mediatico – spiega – E questo non fa bene a nessuno. Anche perché molto prima di preoccuparsi di Fabio Granata, che comunque ha sbagliato, ci sono storie molto più gravi. Come quella accaduta in Campania dove qualcuno, all'interno del centrodestra, ha voluto far credere che il nostro candidato fosse come Piero Marrazzo». Lei parla di persone nel Pdl che hanno interesse a creare questo clima. Faccia dei nomi però. «Penso a Daniela Santanché, a parlamentari come Lehner e Osvaldo Napoli. Anche un ministro come Ignazio La Russa con le dichiarazioni che ha rilasciato non rende un servizio al partito. Si spinge verso una resa dei conti come se fossimo dentro un film western più che su un palco politico. E non è un caso che dal convegno di Orvieto, dove Gianni Alemanno stava cercando di costruire un percorso di pace tra Berlusconi e Fini qualcuno abbia pensato bene di lanciare delle "bombe"». D'accordo però anche Gianni Alemanno ha detto a Fabio Granata di andare fuori dal partito. «La reazione di Alemanno è arrivata in un momento particolare, dopo le parole su Mantovano. E il sindaco non aveva potuto leggere l'intervista di stamani di Granata nella quale ribadiva che non voleva assolutamente mettere in discussione il lavoro del sottosegretario agli interni». Lei dice che nel partito ci sono cose molto più gravi dell'atteggiamento di Fabio Granata. Pensa alle accuse dei magistrati a Denis Verdini? «Io dico con tutto il cuore che per me Verdini è innocente fino a prova contraria. Però se si apre un processo per quello che ha detto Granata possiamo trovare almeno trenta casi molto più gravi nel Pdl. Abbiamo avuto liste civiche presentate da nostri esponenti contro il Pdl, sono cadute giunte comunali». Ma da questo scontro fra Berlusconi e Fini come se ne esce? «Facendo capire a chi spinge per accentuare la lite tra i due cofondatori che è una strada sbagliata. Bisogna tornare alla politica, al dialogo. E magari anche imparare, ora che si avvicina agosto, l'arte del silenzio. Oltretutto lo scontro fra Berlusconi e Fini è un regalo che stiamo facendo al partito del nord, alla Lega. Davvero vogliamo tutto questo?».