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Fini: chi è indagato lasci gli incarichi

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini

Verdini si dimette dalla sua banca

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Presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva, ma al tempo stesso è necessario chiedersi "se è opportuno che chi sia indagato continui ad avere incarichi politici".  Lo dice Gianfranco Fini, in collegamento telefonico con la prima convention campana di Generazione Italia, l'associazione presieduta da Italo Bocchino. GARANTISMO E OPPORTUNITÀ - Riferendosi ai "giudizi su alcuni comportamenti emersi in questi mesi", il Presidente della Camera spiega che devono esserci "due stelle polari. Il garantismo, per cui chi è indagato è innocente fino a prova del contrario", ma poi la valutazione sulla "opportunità" di conservare incarichi politici per chi viene indagato. Perchè, ragiona Fini, "legalità significa rispetto delle regole da parte di coloro che hanno maggiori responsabilità. Significa senso del dovere, cultura civica, etica di comportamenti per chi ha delle responsabilità: credo sia essenziale se vogliamo insegnare ai più giovani ad avere comportamenti analoghi.  E significa rispetto della magistratura, senza prestare il fianco a polemiche che rischiano di dare del Pdl un'immagine distorta". Ecco perchè "occorre discutere tra di noi su come selezionare la classe dirigente. Non voglio gettare sale su ferite recenti, ma quello che è accaduto in Campania deve far riflettere. Occorre candidare coloro che hanno la qualità per onorare bene la carica". Fini ironizza anche sui disturbi di linea durante la conversazione: "Sulla legalità c'è qualche interferenza...  lo dico scherzando".  "Quando si pone la questione morale - ha detto ancora il presidente della Camera - non si può essere considerati dei provocatori, nè si può reagire con anatemi, o minacciando espulsioni che non appartengono alla storia di un grande partito liberale di massa come lo abbiamo immaginato". LA RUSSA: FINI ENTRI NEL GOVERNO - Le parole del presidente della Camera non possono chge essere collocate nel dibattito politico sviluppatosi nell'ambito delle inchieste sugli appalti per l'eolico in Sardegna e sulla presunta P3, nelle quali risulta indagato anche il coordinatore nazionale del Pdl Dennis Verdini che oggi ha annunciato le dimissioni da presidente del Credito Coperativo Fiorentino. "Verdini mi ha detto sulla sua parola d'onore che non ha commesso nessun reato, ho il diritto e dovere di credergli - ha detto il coordinatore del Pdl Ignazio la Russa - E se noi accettassimo il principio che qualunque accusa presuppone le dimissioni noi faremmo il gioco di chi vuole destabilizzare tutto". E sullo strappo tra il presidente della Camera e il premier Silvio Berlusconi il ministro della Difesa rilancia la sua proposta. "Io credo sinceramente che ci sia ancora la possibilità di incontro tra Fini e Berlusconi, credo sinceramente che una soluzione possa essere quella di lasciare il ruolo istituzionale e scegliere con Berlusconi un qualsiasi altro ruolo, sia nel governo che nel partito, per far ripartire quel clima che è stato il clima che ha dato vita alla speranza di un Popolo della Libertà".  

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