"Il Csm non può essere proprietà del centrosinistra"
Le grandi manovre per l'elezione degli otto membri laici del Consiglio superiore della magistratura finiranno quando non ci sarà più nessun veto nei confronti di una specifica parte politica. Gaetano Quagliariello, vice capogruppo al Senato del Pdl, ha le idee chiare su quanto accaduto finora in merito alle quattro fumate nere del Parlamento. Senatore qual è la posizione del Pdl? «Noi abbiamo offerto alla libera valutazione del Parlamento prima, e del plenum poi, la candidatura di Annibale Marini, persona di alto profilo istituzionale e scientifico. Non è una candidatura contrapposta a nessun altra né all'interno del nostro schieramento, né al di fuori». Nessuna controproposta a Michele Vietti, esponente dell'Udc «candidato» delle opposizioni, quindi. «Assolutamente no. Questa candidatura ha uno scopo duplice: in primo luogo quello di evitare che il Parlamento diventi una specie di controparte sindacale dei togati, quasi che al momento delle elezioni si debbano nominare non otto membri, ma sette membri più un vicepresidente. In più, ed è la ragion d'essere più importante, la proposta del Pdl intende evitare che vada avanti una "conventio ad excludendum" nei confronti di un qualsiasi esponente del centrodestra». Nessuno ponga il suo «veto» su Marini, insomma... «Non è accettabile che il ruolo di vicepresidente del Csm possa essere rivestito solo da un candidato del centrosinistra. Si può anche preferire un'altra candidatura, ma non escludere una persona stimabile come Marini solo perché proposta dal centrodestra». Quali sarebbero le conseguenze? «Se la "conventio ad excludendum" reggesse, ne deriverebbero due cose preoccupanti. Intanto il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura sarebbe sempre e comunque un rappresentante espresso da una sola parte politica, scelto senza tenere in considerazione il merito e il curriculum della persona. In secondo luogo esisterebbe un "collateralismo" dei togati rispetto alla sinistra. Nella storia d'Italia questo "collateralismo" di una parte è già avvenuto. È una cosa che va superata per il bene del Paese». Pensa che martedì il Parlamento riuscirà a eleggere gli otto laici, come ha chiesto il Capo dello Stato? «Io penso che se ci fossero delle prese di posizione che smentissero questo veto sarebbe più facile risolvere il problema e velocizzare i tempi. Quello che serve non è un'assicurazione che sia Marini il prossimo numero due del Csm, ma la garanzia che il plenum a tempo debito sia libero di scegliere fra gli otto eletti». Crede che al plenum serviranno tre votazioni per esprimere un nome? «Credo che questo sia un risultato possibile. Ovviamente è anche necessario che la sinistra risolva i suoi problemi interni».