Festa finita per i dirigenti d'oro
Ci sono dirigenti nel Lazio che guadagnano oltre 200 mila euro all’anno, più della stessa governatrice della Regione Renata Polverini. Ma la festa potrebbe finire presto. Il capogruppo de La Destra alla Pisana, Francesco Storace, ha presentato una proposta di legge per tagliare i super stipendi dei dirigenti della Regione, degli enti e delle agenzie laziali. La norma introduce un tetto ai compensi del capo ufficio di gabinetto del presidente e del segretario generale, nonché del vice capo dell'ufficio di gabinetto del governatore, del capo dell'ufficio rapporti istituzionali del vice presidente, del segretario della Giunta e dei responsabili delle strutture di diretta collaborazione. Il comma 2 dell'articolo 2 della proposta di legge prevede di estendere il limite anche ai dirigenti a capo dei dipartimenti, delle direzioni regionali e agli altri dipendenti più pagati. Infine l'articolo 3 integra la legge regionale numero 18 del 16 giugno 1994 e inserisce il tetto agli stipendi dei direttori generali delle Asl. Insomma, addio ai dirigenti che guadagnano più della Polverini (intorno ai 180 mila euro all'anno con le sole indennità di funzione) ma anche più del governatore della California Schwarzenegger (che ottiene 162 mila euro lordi all'anno) e poco meno del presidente degli Stati Uniti Barack Obama (280 mila euro all'anno). Eccoli gli uomini d'oro della Regione Lazio: Nazzareno Cecinelli, segretario generale della Pisana (210 mila 946,97 euro all'anno), Costantino Vespasiano, direttore del servizio legislativo (204 mila 389,48 euro), Vincenzo Ialongo, direttore del servizio tecnico del Consiglio regionale (204 mila 375,98 euro), Onoratino Orticello, direttore del servizio Commissioni (204 mila 200,77 euro). Poi ci sono Giovanni Zoroddu, capo ufficio di gabinetto della presidente del Lazio (189 mila euro) e Giacomo D'Amico, vice capo di gabinetto del presidente del Consiglio regionale (181 mila 694,21 euro). Infine ci sono altri posti, tra cui quello di capo gabinetto della presidenza della Pisana (intorno ai 200 mila euro), che ancora devono essere assegnati. Dal canto suo Francesco Storace è determinato a usare le forbici. Ha preso carta e penna e ha preparato un provvedimento specifico che riporterà sulla terra i compensi dei nababbi de noantri. D'accordo onorevole Storace, ma crede che in Consiglio saranno tutti d'accordo? «Penso di sì. Ho già parlato con quasi tutti i capigruppo della maggioranza e sono convinto che si troverà un'intesa. In un mese risolveremo la questione». Tecnicamente ci saranno difficoltà? «In effetti c'è il rischio di aprire un contenzioso sui contratti ma già sarebbe un buon risultato se la mia norma valesse per quelli futuri. Ad ogni modo io mi batterò perché la legge sia valida da subito. Il principio di fondo è che nessun dirigente della Regione può guadagnare più del presidente della Regione». Lei è stato governatore del Lazio dal 2000 al 2005: non ha mai posto la questione? «Certo che l'ho fatto. Prima di varare la legge sul personale ne ho parlato con un altissimo dirigente e gli ho detto di preparare una norma adeguata». E come è finita? «Mi ha presentato un provvedimento che assegnava al presidente della Regione mille lire in più rispetto agli stipendi d'oro dei dirigenti. L'ho cacciato dalla stanza». Non pensa che ci sarà opposizione alla sua proposta di legge? «Certo, ma la burocrazia è forte soltanto quando la politica è debole. In più abbiamo la possibilità di fare scuola in Italia. Del resto questa situazione è nazionale». Si creerà nemici tra i dirigenti... «Questo non mi preoccupa. La mia vita è costellata di nemici».