Risparmi senza rinunciare all'amore di cani e gatti
Niente scuse per via della crisi. Risparmiare si può senza far pagare agli animali il presso più alto. Perciò meno acquisti superflui come cappottini, impermeabili, scarpine, collari gioiello, giocattoli che fischiano e altre amenità che li ridicolizzano nella loro dignità di esseri senzienti. Occorre ragionare come se Fido e Micio facessero veramente parte della famiglia. Quindi basta scatolette costose, patè coi gamberi e lussi da vacche grasse e ritornare ai «papponi» di un tempo, da preparare in casa, naturalmente con il consiglo del veterinario per evitare che nella ciotola del nostro amico finiscano avanzi d'ogni tipo. La crisi impone una svolta e non pretesti per vigliaccate estive come abbandono di cani e gatti, assenza di cure perché si pensa costose, richiesta cinica e sbrigativa di eutanasie non giustificabili. Sono alibi al di sotto della soglia minima della moralità. Anzi, come è già accaduto a molte persone illuminate, difficoltà o preoccupazioni economiche, possono ripristinare una normalità sul piano dei valori puntando a rapporti autentici con gli altri. Persone e animali. Una verità senza fronzoli che gli animali riescono a esprimere nella gioia di un cane e nelle fusa di un gatto solo per la carezza del padrone. Queste sono le emozioni irrinunciabili, non l'ipocrita convinzione che dovendo tagliare i costi, ci si libera degli animali domestici mentre non si rinuncia a una borsetta griffata, all'ultimo modello di cellulare, ai viaggi o al fitness. Forse si tratta di situazioni al limite ma può accadere se l'animale è considerato alla stregua di un giocattolo, un oggetto di consumo, un ostacolo alle vacanze e agli impegni che comporta accudirlo. Le conseguenze della crisi economica sugli animalisono tracciate nel rapporto del Comitato biotetico per la veterinaria che denuncia rischi anche per animali non domestici, come ad esempio i cavalli,sempre più numerosi abbandonati, soprattutto nelle campagne di Umbria e Liguria. Non solo criticità ma anche suggerimenti per affrontarle. Gli esperti puntano il dito «su un certo tipo di consumo» motivato dall'illusoria ricerca di prodotti utili alla salute e al benessere degli animali. «Alcuni consumi sono privi di utilità pratica e sono il prodotto di mode ed esigenze indotte da informazioni distorte - dice Pasqualino Santori presidente del Comitato bioetico per la veterinaria - Questi acquisti non solo sono inutili ma causano disagi agli animali. Per non parlare della "vestizione", con accessori fastidiosi e ridicoli. E ancora l'alimentazione inutilmente costosa - iniste l'esperto - come le attività di addestramento talvolta intense e gravose al posto di semplici e gratificanti passeggiate. Per alcune persone - ha prosegue Santori - queste pratiche sono diventate indice del modo corretto di trattare gli animali, ritenendo maltrattato un cane solo perché non viaggia nella borsetta. È invece necessaria attenzione ed educazione nella vita quotidiana insieme alla coerenza di comportamenti: tutte cose senza costi». Conoscere ciò che serve realmente a un animale semplifica molto le cose, che sia di razza oppure, e sarebbe meglio, adottato da qualche rifugio, aiuta a risparmiare denaro e ad affrontare con maggiore serenità l'attuale momento di crisi in compagnia dell'amico fedele. Insomma parafrasando le dichiarazioni dei leader mondiali secondo i quali i Paesi usciranno dalla crisi rafforzati e migliori, allo stesso tempo possiamo affermare che «se un rapporto di mal trattamento degli animali fa male ai singoli e alla società - dice Gianluca Felicetti della Lega Antivivisezione - questa situazione offre l'occasione di recuperare i valori originari del rapporto uomo-animali fondato sulla solidarietà e il rispetto».