Letta, il moderato che studia da leader
Nichi Vendola lo ha già liquidato come un estraneo al progetto del centrosinistra. Poche settimane fa, parlando a un convegno a Roma, a chi gli chiedeva a quale dei due Letta si riferisse nel suo discorso il Governatore della Puglia con una battuta velenosa rispose «Enrico, quello di destra». Eppure alle primarie di coalizione per scegliere il prossimo leader del centrosinistra la nuova icona dell'opposizione potrebbe trovarsi di fronte proprio quell'Enrico di destra. Per il momento il vice segretario del Pd, nella riservatezza che lo accomuna allo zio Gianni, giura che il suo candidato resta e resterà Pierluigi Bersani. Ma all'interno del Partito Democratico l'area di chi lo vorrebbe contrapposto a Vendola sta cominciando a crescere e i suoi fedelissimi raccontano che questa potrebbe essere l'occasione giusta per provare a portare un po' di aria nuova in una formazione ancora troppo legata a vecchi dirigenti. «Se davvero Nichi si presenterà alle primarie per scegliere il prossimo candidato alla presidenza del Consiglio – racconta un suo deputato – Enrico è l'uomo giusto. E Bersani potrebbe fare un passo indietro per non finire la sua carriera da sconfitto». Ma l'area degli ex Ds lo voterebbe? «E perché no? – ragionano ancora i suoi – Vendola non è certo uno che che convince tutta la vecchia area della Quercia». A favore di Letta gioca l'alleanza con D'Alema, che nel Pd è ancora uno che conta. Anche se i dalemiani sono rimasti molto infastiditi dal fatto che abbia rifiutato l'offerta di fare il presidente della Fondazione Italianieuropei dal momento che l'ex ministro degli esteri la deve lasciare per occupare quella di presidente della Feps, l'associazione che mette insieme tutte le Fondazioni progressiste d'Europa. E questo è il punto debole di Enrico Letta, il suo scarso coraggio, la propensione a nascondersi per non giocare partite in prima persona. Ma l'occasione potrebbe essere di quelle che capitano una volta sola nella vita. Per il momento attorno a lui si sta muovendo tutta un'area di ex della Margherita mentre restano da convincere gli ex Popolari. I quali però in un ipotetico scontro tra Vendola e Letta non avrebbero molto da scegliere. E a suo favore gioca anche la possibilità di avere una sponda con l'Udc. Quarantatré anni, pisano, discepolo di Beniamino Andreatta, Letta è stato con il governo D'Alema nel '98 il più giovane ministro italiano, a soli 32 anni, battendo anche Andreotti che lo fece a 35. Nel 2000 è stato ministro dell'Industria e con Prodi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. In Parlamento conta una dozzina di uomini ma Letta si sta muovendo molto sul territorio, tra consiglieri regionali e comunali. E soprattutto lavora con le sue Associazioni, «Vedrò», «Arel» e «Associazione 360» che ogni anno organizza convention nel Nord e nel Sud dell'Italia. E all'ultima, a giugno, a Verona è intervenuto anche Carlo De Benedetti.