Intercettazioni: via libera all'emendamento del Pdl
La Commissione Giustizia della Camera ha approvato l'emendamento presentato da Enrico Costa secondo il quale la sostituzione del pm accusato di aver violato il segreto d'ufficio o di aver rilasciato dichiarazioni sul procedimento che gli è stato affidato dovrà avvenire dal momento in cui verrà esercitata nei suoi confronti l'azione penale. Nel ddl intercettazioni, licenziato dal Senato, si prevedeva invece che la sostituzione del pm avvenisse dal momento in cui veniva iscritto nel registro degli indagati. La Commissione Giustizia aveva dato parere favorevole a tutti e sei gli emendamenti presentati dal capogruppo del Pdl in Commissione, Enrico Costa, e ai cinque depositati dal presidente della Commissione, Giulia Bongiorno. IL DISSENSO DI DI PIETRO - Quello del Pd e dell'Udc «è un atto di resa inopportuno». Antonio Di Pietro leader dell'Idv giudica così la decisione dei democratici e dei centristi di votare a favore dell'emendamento del governo in commissione Giustizia alla Camera. «La nostra - rimarca il presidente dell'Idv - è una scelta politica di fondo: vogliamo che la norma su intercettazioni e pubblicazione degli atti non cambi», e «non accettiamo la logica del menopeggio, perchè -conclude Di Pietro- morire con un colpo di pistola o con iniezioni di cianuro non cambia molto».