Intercettazioni, Pd e Udc votano a favore
Grazieall'emendamento presentato dal governo, passato anche con i voti di Pd e Udc, di fatto si allentano le restrizioni al diritto di cronaca e si limita la responsabilità degli editori. In base alla nuova formulazione, infatti, ci sarà una distinzione tra intercettazioni rilevanti e intercettazioni irrilevanti. Spetterà alla cosiddetta udienza «filtro» il compito di stabilire quali saranno di interesse pubblico e, quindi, pubblicabili. Solo gli editori che pubblicheranno trascrizioni di ascolti giudicati irrilevanti o da distruggere dall'udienza «filtro» saranno multati. È passato all'unanimità l'emendamento presentato dall'Udc che elimina ogni privilegio per i parlamentari ascoltati per caso su utenze intestate a terze persone. Approvata anche la proposta di modifica del capogruppo del Pdl Enrico Costa, in base alla quale sarà possibile chiedere proroghe di 15 giorni in 15 giorni (e non più di tre in tre) per allungare la durata delle intercettazioni. Sì anche per l'emendamento proposto da Giulia Bongiorno che riguarda le intercettazioni ambientali: si ritorna al concetto di «dimora privata», con la possibilità di piazzare le cimici in automobili o uffici. Ridotta da quattro a tre anni la pena massima per chi compie registrazioni fraudolente («comma D'Addario»). Resta, invece, l'obbligo di rettifica entro 48 ore dalla richiesta per blog e siti internet. Il provvedimento passa ora alle commissioni competenti e tra martedì e mercoledì dovrebbe essere votato il mandato al relatore Bongiorno a riferire in Aula, dove il ddl approderà per la discussione generale il 29 luglio.