L'intercettazione rilevante si pubblica

Ora che fa solo il filosofo in laguna, di tempo per tessere relazioni Massimo Cacciari ne ha tanto. Lui che non si è mai rassegnato alla monocultura leghista, che ha mal digerito il plebiscito su Zaia ha quindi deciso di cavalcare l'onda di «ribaltopoli» con un progetto ambizioso, forse troppo: dare vita a una sorta di Forza Veneto, movimento bipartisan alternativo alla Lega di Bossi. La nuova alleanza verrà presentata ufficialmente dopodomani a Mogliano ma il manifesto è già scritto (e battezzato «Verso Nord») con in calce le firme dei padri costituenti: oltre a Cacciari, Franco Miracco, lo storico portavoce di Giancarlo Galan, Achille Variati (sindaco di Vicenza del Pd) e Mario Bertolissi, costituzionalista di fiducia di Galan e del Pdl, Maurizio Fistarol e Diego Bottacin, ex rutelliani della Margherita. «Più che un partito, un'offensiva di idee», vanno dicendo nei salotti del Nordest gli organizzatori tra cui spunta anche Alessio Vianello, avvocato mestrino ex assessore della seconda giunta Cacciari e oggi coordinatore provinciale veneziano dell'Api, l'Alleanza per l'Italia di Rutelli. L'agenda è piena per allargare il parterre trasversale di supporters assoldando altri nomi dell'intellighenzia ma anche dell'imprenditoria, strizzando l'occhio a politici e amministratori del Pdl che contestano l'appiattimento sulla demagogia leghista e a quelli del Pd che non sopportano la virata socialdemocratica di Bersani. Chi sale sul carro, non sul Carroccio, trova già una bozza di programma: da uno Stato leggero a un nuovo patto fiscale, dall'abolizione delle province alla riduzione dei parlamentari, dall'essere «amici di chi fa impresa», al grande tema dei giovani, «per abbattere i muri del privilegio e della precarietà». E naturalmente «federalisti per valorizzare le differenze». Nei piani c'è anche lo sfondamento del fortino lombardo creando come in Veneto circoli distribuiti sul territorio.