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Il governo conferma Caliendo Alfano: tutto noto tranne i suoi illeciti

Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano

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"Tutto è noto dell'inchiesta, niente è invece noto di ciò che il sottosegretario Caliendo avrebbe fatto agendo illecitamente o in direzione contraria ai doveri dell'ufficio che ricopre". Nel confermare le deleghe e la fiducia al sottosegretario Giacomo Caliendo, il cui nome compare nell'inchiesta sulla P3, il Guardasigilli Angelino Alfano, rispondendo al question time alla Camera, rileva innanzitutto che l'interrogazione dell'Idv è una sorta di "copia e incolla" dell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere Pasquale Lombardi, Arcangelo Martino e Flavio Carboni. TUTTO SUI GIORNALI - "L'indagine era ampiamente nota alle cronache giudiziarie grazie a una serie di anticipazioni giornalistiche, i dettagli dell'inchiesta sono emersi dai giornali e dai siti internet" e - ha aggiunto Alfano ironicamente - "il quadro è stato completato da una sobria e pacata intervista rilasciata dal procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo al quotidiano La Repubblica". Seppure quell'intervista del 17 luglio scorso sia stata "parzialmente smentita" dallo stesso procuratore il giorno successivo, il ministro della Giustizia non manca di rilevare che l'articolo faceva seguito sul piano logico a un'altra intervista "non meno continente" concessa al quotidiano "Libero" del 15 maggio da titolo: "Cricca, è una faida nel Pdl".  

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