Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Berlusconi: mi vogliono delegittimare

Il presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi

  • a
  • a
  • a

"Non c'è da essere preoccupati, occorre continuare a lavorare con tranquillità". Silvio Berlusconi invita gli esponenti dell'esecutivo ad "andare avanti" e soprattutto ostenta sicurezza "nonostante i tentativi di delegittimazione" in corso. SOLO CHIACCHIERE DI PALAZZO - Il premier, secondo quanto riferiscono fonti ministeriali, questa mattina in Consiglio dei ministri è stato categorico: "Andiamo avanti cinque anni. Non date retta ai giochi di palazzo. Dobbiamo concentrarci sulle cose concrete, parliamo dei fatti e dei risultati che abbiamo raggiunto". Il Cavaliere, riportano le stesse fonti, ha fatto un accenno proprio alle ultime inchieste giudiziarie quando ha spiegato che si tratta solo di "chiacchiere che non ci scalfiscono". "C'è un disegno per delegittimarci", ha insistito il Capo del governo, "noi andiamo avanti per la nostra strada". RIORGANIZZARE IL PDL - Il presidente del Consiglio ha annunciato poi di volersi concentrare sul partito, arrivando a rinunciare anche alle vacanze, e ha intimato i presenti a non prestare il fianco a polemiche sterili, soprattutto con i finiani. Il premier ha messo uno stop anche alla "querelle" sulle quote latte.  L'argomento e' stato posto in Consiglio dei ministri proprio dal responsabile dell'Agricoltura che ha fatto intendere di voler raffreddare le tensioni su questo tema. Chiudiamo la vicenda, è stato l'invito del Cavaliere che avrebbe trovato d'accordo tutti. Berlusconi dopo il Consiglio dei ministri ha poi avuto un incontro con Umberto Bossi sul federalismo. Prima della riunione qualche battuta nei confronti di Giulio Tremonti. Secondo alcuni quotidiani ambirebbe a diventare presidente del Consiglio: i ministri hanno scherzato così con il responsabile di via xx settembre: "Già che ci sei prendi contatti con le stanze presidenziali...". OPPOSIZIONE ALL'ATTACCO - Ma l'opposizione continua ad attaccare. "Il Governo Berlusconi non arriva a tre anni, tre anni son troppo lunghi" afferma il segretario Pd Pier Luigi Bersani. Il leader democratico però non scende nei particolari e non azzarda previsioni: "fissare le scadenze, non lo sappiamo noi, non lo sanno neanche loro". Bersani ammette che "il berlusconismo ha ancora una presa molto larga in questo Paese, può accadere perfino un rilancio di Berlusconi, dal punto di vista dei suoi poteri e della possibilità di far piazza pulita di difficoltà, di impedimenti, di inciampi. Quindi il problema per noi e' di attrezzarsi piuttosto che interpretare la sfera di cristallo".   

Dai blog