Ore contate per i partitini del Lazio
Nel Lazio potrebbero scomparire presto i gruppi politici con un unico rappresentante. Pochi giorni fa il presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, ha convocato la Giunta per il regolamento e ha avviato il percorso che in pochi mesi porterà a modificare le regole della Pisana. L'idea del numero uno del Consiglio è di cancellare i partitini formati da singoli eletti e di lasciare in Aula quelli usciti dalle urne, in questo caso anche se con un solo rappresentante. In tre mesi di legislatura è già nato il gruppo del Mpa, l'ha formato un consigliere entrato in Aula grazie alla lista Polverini. Ma altri, pure nell'opposizione, potrebbero seguirne l'esempio. Nella scorsa Regione i monogruppi erano 9 su 18. Del resto i capigruppo, anche se «solitari», ricevono un'indennità di 1.800 euro, aggiunta allo stipendio base di 8 mila, e hanno anche diritto a una segreteria formata da quattro funzionari e un addetto stampa. Se poi si riesce pure a farsi nominare presidente di Commissione allora è come vincere la lotteria: altri 1.400 euro di indennità e l'auto blu. Insomma, i partitini convengono. Altro caso, invece, che un movimento abbia un solo consigliere per effetto dei voti presi, come accaduto ai Verdi. Allora, secondo l'ipotesi del presidente Abbruzzese, la sigla rimarrebbe in Consiglio. Mentre gli altri, «artificiali», dovranno accomodarsi nel gruppo Misto. L'operazione porterà un risparmio, rispetto alla Regione precendente, di 3 milioni di euro all'anno.