Il Cavaliere libera tutti
Silvio Berlusconi libera tutti. Prima con una nota si occupa di «Liberamente», fondazione dei berluscones Frattini e Gelmini: «Per creare nel paese un clima favorevole all'azione del governo serve il contributo di tutti e mi sembra che "Liberamente", che non è certo una corrente, e non dovrà mai esserlo, ma un luogo di approfondimento culturale e di dibattito politico, stia facendo un buon lavoro». Poi interviene a Milano al Forum Euromed 2010 e «cattura» a suo modo la platea di ambasciatori e imprenditori internazionali che ha di fronte. Intanto fa una precisazione: la «famosa e particolare politica del cucù», quella che cerca di «capire gli altri» e che permette di «risolvere problemi anche con una sola telefonata» funziona. Il premier prima ne rivendica orgoglioso la paternità - «l'ho inaugurata io», dice - facendo riferimento al siparietto messo in scena due anni fa per la cancelliera tedesca Angela Merkel. Poi ne fa un modello. La «politica del cucù» servirà a rilanciare i rapporti tra una sponda e l'altra del Mediterraneo. «Io posso dire davvero - precisa - di avere un'amicizia personale, in molti casi profonda, con tutti i leader dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. E quindi questo rende possibile, facilita, ogni rapporto». Per il presidente del Consiglio, Euromed è una sfida, ma anche un'opportunità: tra l'Europa e i Paesi della sponda a sud del Mediterraneo c'è la possibilità di costruire relazioni economiche forti, che rappresentino un'opportunità di sviluppo per tutti i soggetti coinvolti. Il premier si rivolge a chi gli è sempre stato a cuore: «Credo che gli imprenditori, che io ho spesso chiamato "capitani coraggiosi", abbiano oggi la possibilità di guardare al futuro con fiducia e serenità». Il governo - assicura - farà di tutto per rafforzare i rapporti commerciali nell'area del Mediterraneo, «ha già fatto molto nel diminuire la barriera dei rapporti politici e della burocrazia» e rimane «a disposizione per risolvere i problemi del singolo imprenditore». «Avanti tutta», insomma. Il presidente del Consiglio difende poi G8 e G20. Nonostante «il divorzio di certa stampa dalla realtà» il primo costituisce «un momento di coesione, cordialità e amicizia tra i leader che rende più facile arrivare alla soluzione dei problemi» e anche il G20 ha dato risultati importanti. Alla fine non resiste e - forse perché sia di buon auspicio - piazza un altro dei suoi «cucù»: dal palco invita «i rappresentanti dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, a portare qualche volta anche belle ragazze. Noi l'apprezzeremmo perché siamo latini», spiega. E playboy. «Non io - precisa ridendo - che ormai sono un "playold". Ma ci teniamo alla possibilità di conquistare, per senso estetico». Infine un'ultima battuta sulla vittoria della Spagna ai Mondiali: «Con lei siamo campioni anche noi», perché è un Paese del Mediterraneo.