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Errani contestato dalla Lega Scontro sui tagli e le deleghe

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Ilfronte barricadero si sta sgretolando anche se il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, anche ieri ha ribadito che «non c'è nessuna rottura fra le regioni». La realtà però è diversa. I Governatori leghisti di Piemonte e Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia hanno detto chiaro e tondo che non intendono in alcun modo rimettere le deleghe qualora il governo confermasse i tagli, come invece hanno annunciato, condividendo la posizione di Errani, Formigoni, Vendola e altri governatori di tutte e due gli schieramenti. I toni, a pochi giorni dalla riunione della Conferenza delle Regioni di mercoledì prossimo che dovrebbe decidere le iniziative da assumere, si sono fatti accesi. Formigoni ha preso di petto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti indicandolo come il responsabile della mancata intesa finora Governo-Regioni sulla manovra. Secondo Cota «non solo il federalismo non è a rischio» come dice invece Formigoni, «semmai questa manovra spinge tutti a chiedere una sua accelerazione». Immediata la replica del presidente della Lombardi: «Restituire le deleghe al governo non è una minaccia, bensì un fatto che si realizzerà automaticamente se questa manovra resterà com'è ora. Semplicemente le Regioni non avranno più i soldi per i trasporti, per le famiglie bisognose, per i servizi. Restituire le deleghe è un modo per dire che quei servizi spariranno». Contro la rinuncia alle deleghe ha preso posizione anche la presidente del Lazio Renata Polverini. «Non credo che le Regioni vogliano e possano spogliarsi del proprio ruolo, la questione semmai è fare in modo che le regioni possano continuare a esercitare al meglio le loro funzioni». Poi indica nella Conferenza straordinaria delle Regioni di mercoledì l'occasione per fare il punto sulla manovra. «Bisogna aprire una riflessione sia sul doppio binario che si è venuto a creare tra Regioni da una parte e Comuni e Province dall'altra, sia sul tema della restituzione delle deleghe». Per la Polverini «l'istituzione della commissione antisprechi, fortemente voluta dalle Regioni, può essere il luogo da cui ripartire, così come rappresenta un segnale favorevole la disponibilità del ministro Tremonti a soccorrere le Regioni in materia di trasporto pubblico locale». Intanto il ministero dell'Economia con una nota ha chiarito che qualora dovessero essere trasferiti dalle Regioni all'Inps le competenze di accertamento per azzerare il fenomeno dei falsi invalidi, questo «non potrà che consolidare i diritti dei veri invalidi». E l'Inps ha spiegato che «i tagli alle Regioni non incideranno in alcun modo sulle pensioni di invalidità, perchè il potere accertativo resta alle Asl, ma quello di erogazione è in capo allo Stato attraverso l'Inps». L.D.P.

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