«Reazioni estreme in maschi che hanno poca autostima»
«Insoggetti vulnerabili, che non dispongono di un saldo equilibrio psichico, il rifiuto femminile mette in crisi il comportamento predatorio tipicamente maschile e può spingere a commettere azioni estreme», spiega Massimo Di Giannantonio, psichiatra dell'università di Chieti. «Possesso, gelosia e mancanza di autostima - dice la psichiatra - sono i tre fattori psicopatologici, che descrivono il profilo del potenziale assassino. Non si tratta di una persona malata di una qualche patologia psichiatrica, ma di soggetti predisposti, che di fronte a situazioni scatenanti possono compiere atti estremi». I tre punti chiave che possono far scattare questi comportamenti estremi sono dunque, spiega, «il possesso: l'uomo crede che la donna sia un oggetto nella sua assoluta disponibilità e non ne accetta il rifiuto; la gelosia, che divampa perché il no fa subito pensare che sarà un altro a possedere quella donna; la mancanza di autostima. Nell'uomo che non ha alcuna sicurezza di se stesso, trovarsi in situazioni che mettono in dubbio la propria identità, il proprio essere maschio, può scatenare reazioni estreme che sfociano in comportamenti estremi».