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Ma a quelli in Campidoglio tagliano il gettone di presenza

Il Campidoglio

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Alla fine ci ha pensato un emendamento dei senatori Pdl, Pastore e Tancredi a sollevare gli animi dei 475 consiglieri eletti nei 19 Municipi capitolini. E con loro migliaia di «colleghi» delle città metropolitane. Il provvedimento, che andrà a modificare la manovra Tremonti che vedeva annullate le indennità dei consiglieri municipali, è stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato. Nel particolare il testo recita: «Nessuna indennità per i consiglieri circoscrizionali, ad eccezione di quelli delle città metropolitane, per i quali l'ammontare del gettone di presenza può superare l'importo pari ad un quinto dell'indennità prevista per il rispettivo presidente». Una battaglia vinta dunque per il centrodestra, soprattutto della Capitale, dove la protesta dei consiglieri municipali era stata sposata anche dal sindaco Alemanno. Non tutto rose e fiori però. L'emendamento targato Pastore-Tancredi prevede infatti un taglio sull'indennità dei consiglieri comunali e provinciali sotto forma di «tetto». Nel ribadire il gettone di presenza per i consiglieri comunali e provinciali per la partecipazione a consigli e commissioni, se ne fissa comunque il limite massimo. «In nessun caso l'ammontare percepito in un mese può superare l'importo pari a un quinto dell'indennità massima prevista per il rispettivo sindaco o presidente». Tradotto in soldoni gli eletti nei Comuni e nelle Province non avranno più di circa 1.500 euro al mese. Sembra quasi un incentivo a disertare commissioni e sedute di consiglio una volta raggiunto il limite massimo. Ma, al di là del portafoglio, comunque, l'emendamento approvato dalla commissione del Senato fissa un importante e doveroso riconoscimento al lavoro politico ed amministrativo dei consiglieri municipali. Per Roma poi il discorso non è concluso. Al di là della manovra finanziaria infatti, è cominciato l'iter legislativo per la riforma di Roma Capitale. Il primo decreto, approvato dal Consiglio dei ministri e allo studio delle commissioni capitoline nel definire lo status degli amministratori di Roma capitale precisa anche, all'articolo 5 comma 5, che: «I consiglieri dell'Assemblea capitolina hanno diritto di percepire una indennità di funzione, determinata con decreto del Ministero dell'Interno in una quota parte dell'indennità del sindaco... La misura della predetta indennità tiene conto della complessità e specificità delle funzioni conferite a Roma Capitale, anche in considerazione della particolare rilevanza demografica dell'Ente». Anche in questo caso Roma farà una (giusta) eccezione.

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