"Più rigore e meno privilegi"
«Dobbiamo fare uno sforzo verso l'innalzamento dell'età pensionabile e la riduzione dei benefici dei politici. Per questo ho firmato la proposta di legge per tagliare i vitalizi e cercherò di farla approvare dall'assemblea». Non le manda a dire Isabella Rauti, consigliere del Pdl alla Pisana. L'allarme, del resto, non è di poco conto. Ogni mese la Regione Lazio paga 287 vitalizi a ex consiglieri. Tra questi ci sono anche 16 contratti di reversibilità. In tutto costano 18 milioni di euro all'anno. Ma questo è niente. Gli ex onorevoli del Lazio hanno diritto all'assegno già a 50 anni. Il limite d'età previsto dalla legge, infatti, sarebbe 55 anni ma accettando una decurtazione della pensione del 5 per cento, è possibile incassare cinque anni prima. Inutile precisare che lo fanno tutti. Ma questo è niente. Perché alla Pisana, sotto la spinta del presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese, i consiglieri avrebbero deciso di cambiare rotta. Così sono state depositate due proposte di legge (una del Pdl e l'altra di Rifondazione Comunista) che puntano a ridurre i costi e ad alzare l'età pensionabile. Onorevole Rauti, pensa che la modifica sarà approvata in breve tempo? Si dice che già ci siano resistenze sia nella maggioranza sia nell'opposizione... «Mi auguro che sia approvata presto ma immagino che ci saranno dei problemi. Ma non mi scoraggio, sarà un banco di prova innanzitutto per la maggioranza». Come cambierà la situazione con la proposta di legge del Pdl? «Alziamo l'età per il vitalizio da 50 a 60 anni, escludendo la possibilità di richiederlo prima». Allora per questo tanti ex consiglieri hanno presentato la richiesta per ottenere la pensione. Pensano di poterla perdere... «Non credo che sia per questo. La nostra proposta di legge non riguarda i consiglieri della passata amministrazione». La vostra no ma quella di Rifondazione taglia addirittura gli assegni del 50 per cento e non salva nemmeno quelli che già prendono la pensione. «Noi invece riteniamo che sia giusto cambiare le regole dalla prossima legislatura». Così colmerete, almeno in parte, anche la distanza tra i politici e la società civile... «Intanto c'è la volontà europea di alzare l'età pensionabile, soprattutto per le donne. Inoltre è necessario che nelle amministrazioni locali ci sia più rigore. E poi, forza, bisogna cominciare a ridurre i benefici delle cariche elettive, che sono troppi e spesso ingiustificati. Ma come si fa a decidere i sacrifici per gli altri e ad evitare quelli per se stessi? È una contraddizione. Per questo penso che sia giusta la nostra proposta di legge e che tutti debbano votarla». Oggi sono cento giorni dalla vittoria della Polverini alle elezioni. Che giudizio ne dà? «Bè, io li ho visti da un'ottica privilegiata, che è l'ufficio di presidenza di cui faccio parte. Credo che siano stati cento giorni costruttivi e di grande lavoro. C'è ancora tanto da fare ma ho condiviso pienamente l'azione della presidente Polverini per ridurre gli sprechi e tagliare gli stipendi più alti. Siamo sulla strada giusta». Non è che si è pentita di essere tornata in prima linea? «No, non mi pento mai. Sono innamorata delle sfide difficili ma possibili».