Aquilani in corteo a Roma Maroni: "Verifiche sugli scontri"
È terminata la manifestazione a Piazza Navona, nei pressi del Senato, dei cittadini aquilani terremotati arrivati questa mattina a Roma. Momenti di tensione e tafferugli, prima a Piazza Venezia, poi nei pressi di piazza Colonna e infine davanti Palazzo Grazioli hanno bloccato parte del centro storico per l'intera mattinata con gravi ripercussioni sul traffico. Gli aquilani hanno annunciato che torneranno a casa in serata. Poco prima della fine della manifestazione il senatore dell'Idv, Stefano Pedica, aveva esposto una bandiera verde e nera, che rappresenta i colori della città dell'Aquila, fuori da un balcone di Palazzo Madama. La bandiera è stata rimossa poco dopo. VERTICE A PALAZZO GRAZIOLI - La lunga giornata degli aquilani, che chiedono al governo il congelamento delle tase e dei mutui e un piano di stimolo dell'occupazione, si è svolta sotto i palazzi del potere, tra cui Palazzo Grazioli. E proprio nella residenza del premier si sta svolgendo un vertice di maggioranza convocato dal premier per decidere su un eventuale emendamento alla finanziaria per la restituzione delle tasse in 10 anni e in percentuale ridotta. Lo ha riferito il vicecommissario per la ricostruzione, Massimo Cialente. Il sindaco de L'Aquila questa mattina ha avuto un incontro con il Presidente del Senato Renato Schifani, alla presenza di Capigruppo, e ha illustrato la situazione economica aquilana e ha riferito che i presenti si sono dichiarati particolarmente colpiti. VERIFICHE SUGLI SCONTRI - A margine di una audizione a Palazzo San Macuto, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, fa sapere di aver convocato al ministero "una riunione di verifica su quanto accaduto" nelle strade del centro, dove sono rimasti feriti tre manifestanti. "Al momento - spiega Maroni - ho soltanto notizie frammentarie, mi farò raccontare come sono andati i fatti. Perchè io verifico i fatti, non le opinioni riportate da qualcuno. Sono sempre favorevole alle manifestazioni - conclude il ministro - quando si svolgono pacificamente e senza violenze, voglio capire perchè questa non è andata così, se ci sono responsabilità e da che parte". "Di botte ce ne sono state abbastanza - ha detto da piazza navona il sindaco dell'Aquila Cialente - Risultati concreti pochi. Ho parlato poco fa con il sottosegretario Letta e mi ha detto che Berlusconi è possibilista sulla possibilità che gli aquilani inizino a pagare le tasse dal primo gennaio 2011 restituendo quello che non hanno pagato solo per il 40% e in dieci anni. Ora la parola spetta a Tremonti. Se ci sarà un suo via libera questa ipotesi diventerà realtà".