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Il sindacato non torna indietro Lo sciopero di venerdì si farà

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«Confermiamola giornata di sciopero o giornata del silenzio per venerdì prossimo», ha detto ieri il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Roberto Natale. Natale ha replicato al giornalista Marco Travaglio, che dalle pagine del «Fatto Quotidiano» aveva accusato il sindacato, parlando di «riflesso condizionato» nella decisione di mobilitarsi. «L'ultima astensione dal lavoro ci fu tre anni fa - ha sottolineato Natale - quando il Presidente del Consiglio era Romano Prodi e il ministro Clemente Mastella. Abbiamo fatto crescere intorno alla nostra categoria la simpatia dell'opinione pubblica e dimostrato di non essere corporativi», ha aggiunto. Tornando allo sciopero, Natale ha poi aggiunto che «dopo l'approvazione del disegno di legge in Senato il 4 giugno scorso, molti proposero lo sciopero immediato che invece non fu preso in considerazione proprio perchè non tutti avrebbero potuto aderire, per esempio per la Rai. Oggi invece siamo più uniti». Contro lo sciopero però Travaglio ha trovato un alleato nella redazione di «Farefuturo», la fondazione vicina al presidente della Camera Gianfranco Fini. «Forse ci sono altri modi per manifestare il proprio dissenso contro una legge con troppe zone grigie». L'idea di Farefuturo è quella di uno sciopero bianco, che permetta di fare uscire i giornali, «magari gratis».

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