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Macché politica, Luca va in Ferrari

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L'imprenditore: l'Italia ha bisogno di riforme. «Scendere in campo? Vedremo»

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Lapolitica? «Vedremo». Una cosa è certa: in Italia «c'è bisogno di riforme importanti». Il «corridore di successo» Luca di Montezemolo, a colloquio sul «Financial Times» con il giornalista Richard Mine, parla soprattutto del suo grande amore, la Formula Uno. Ma anche delle nuove sfide della Fiat e di «Italia Futura». E, come sempre, di politica. Perché, anche se vuole evitare l'argomento, le sue parole finiscono sempre lì, lasciando all'intervistatore la sensazione il protagonista del mondo dell'impresa italiana sia fortemente tentato dalla discesa in campo. È lui stesso a riconoscere che in molti lo tirano per la giacca. E non nasconde la sua ambizione. «Io voglio fare qualcosa di positivo per il futuro. Questo non significa diventare leader di un partito», dice, «almeno per il momento». Ma alla domanda se una uscita di scena di Silvio Berlusconi potrebbe cambiare le carte in tavola si lascia un po' andare. «Abbiamo bisogno di riforme importanti; abbiamo anche bisogno di un paese con regole chiare, di una nazione con un maggiore senso di responsabilità etica». Insomma, «servono un sacco di cose». E quindi per la carriera politica «staremo a vedere». Insomma, niente è chiuso. Nel frattempo il «joy racer» (così titola FT) bolognese parla di altro nell'intervista di una pagina intera dedicatagli dal quotidiano finanziario inglese. Di fronte a un piatto di lasagne e a un pinot bianco, annota il giornalista, l'ex presidente della Fiat e del cavallino rampante comincia proprio lodando la cucina «made in Italy». Da qui ai motori il passo è breve. Montezemolo parla soprattutto di Formula Uno, ricordando le cinque stagioni di successo quando a guidare la «rossa» c'era Michael Schumacher. «Ferrari, insieme alla mia famiglia, è nel mio cuore - dice - l'anno prossimo celebrerò 20 anni come presidente. Nessuno nella Formula Uno ha vinto così tanti titoli. Per me è cruciale, è più che importante». Poi si sofferma sui sei anni di presidente Fiat, finiti ad aprile, quando si è conclusa la fase di traghettamento dell'azienda verso la nuova era targata John Elkann. E rievoca le due figure centrali della sua storia di imprenditore: Gianni Agnelli e Enzo Ferrari. Per il presente intanto c'è la sfida della Nuova trasporto viaggiatori. La compagnia di trasporto ferroviario lanciata insieme al patron della Tod's Diego della Valle farà dall'anno prossimo concorrenza a Trenitalia. Per Montezemolo si tratta di una «grande opportunità» commerciale. Serve però rivedere le proprietà delle linee. Altrimenti «sarebbe come se il Chelsea giocasse contro l'Arsenal e l'allenatore dell'Arsenal fosse anche l'arbitro del match...».

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