Intercettazioni in Aula a fine luglio Fini: "Un puntiglio irragionevole"
Il ddl sulle intercettazioni approderà in Aula, alla Camera, il 29 luglio per la discussione generale, dopo la manovra. La decisione è stata presa al termine della riunione dei capigruppo. Nell'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati, in cui si è discussa la calendarizzazione dei lavori dell'assemblea di Montecitorio per i prossimi mesi, la prima questione che si è discussa è stata la mozione di sfiducia nei confronti del ministro Aldo Brancher, presentata dal gruppo del Pd e firmata da 22 deputati. L'Ufficio di Presidenza ha deciso che sarà votata nella mattinata di giovedì 8 luglio. La questione più importante discussa, però, è stata la calendarizzazione del dibattito sulle intercettazioni. L'opposizione (Pd e Idv) avrebbe voluto che fosse fissato per settembre, ma la maggioranza, rappresentata dai capigruppo Cicchitto e Reguzzoni, ha preferito anticipare tutto a prima della pausa estiva. Così, il presidente Fini, constatata la presenza di un'opinione prevalente, ha stabilito che la discussione generale inizierà a fine luglio, dopo la conclusione dell'esame della manovra economica prevista per il 28. Nella prima settimana di agosto ci saranno le votazioni. PERPLESSO IL PRESIDENTE DELLA CAMERA - Secondo quanto riferiscono alcune fonti, il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha espresso forti perplessità sulla calendarizzazione del ddl sulle intercettazioni per la fine di luglio. Una cosa da lui definita "irragionevole" dovuta ad un semplice "puntiglio". Decisivo il parere della maggioranza della capigruppo: se si fosse opposto il presidente della Camera sarebbe "venuto meno al proprio dovere istituzionale". "Ora, dopo mesi e anni di discussione", ha commentato il portavoce del Pdl Daniele Capezzone - è giusto che il Parlamento si esprima con un chiaro sì o un chiaro no, e che ciascuno si assuma le proprie responsabilità".