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Il partito prende le distanze e lo sospende

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.All'ordine del giorno c'è l'approvazione dell'assestamento di bilancio. I consiglieri ci sono tutti, arrivano alla spicciolata. La voce di un loro collega ricoverato in ospedale dopo un festino con i trans a base di droga si sparge. Si guarda il vicino di scranno, si scrutano i seggi vuoti per capirne l'identità. Poi il nome spunta fuori: Pier Paolo Zaccai. I consiglieri di centrosinistra preferiscono non commentare: «Non facciamo sciacallaggio». «Zaccai chi? Ah, sì, quello che veniva pochissimo...» dice un altro. I colleghi del Pdl, compagni di partito di Zaccai, ufficialmente non aprono bocca. Solo mezze verità in confidenza. «In Consiglio non si sono mai visti tanti giornalisti» osserva un consigliere di centrodestra. Tutti descrivono Zaccai come una persona normale: un lavoro da consulente, una moglie. Nessuno aveva dei sospetti. Ma qualcuno rivela: «Da qualche mese frequentava un giro strano, donne straniere. Forse anche droga». Altri alludono a presunti problemi con la moglie, qualcun altro a un club privée a Vitinia. «Forse stava vivendo un periodo difficile», dice un altro. Nulla di certo, solo voci. I colleghi di partito con cui era più amico sono sgomenti, arrabbiati, increduli. Nessuno parla. Il capogruppo Pdl Andrea Simonelli spiega che sarà il partito da fare le proprie valutazioni. Nel pomeriggio arriva infatti la presa di posizione del coordinatore regionale Vincenzo Piso: «In attesa di comprendere meglio le dinamiche che hanno portato al ricovero in ospedale di Zaccai, riteniamo opportuno sospenderlo cautelativamente dal partito». «È un bruttissimo episodio e mi auguro che la magistratura faccia luce e accerti se ci sono dei reati - commenta il sindaco di Roma Gianni Alemanno - È un fatto che ricorda quello, purtroppo, che ha coinvolto l'ex governatore Marrazzo». La governatrice Renata Polverini invece chiede di «fare chiarezza è il minimo che possiamo chiedere, che si arrivi il prima possibile a capire cosa davvero è successo». Per Francesco Storace (La Destra) «quello che è grave e indigna è l'uso di droga. Serve una norma che tuteli i cittadini dai politici che la usano». D'accordo Carlo Giovanardi, sottosegretario con delega alle tossicodipendenze. Secondo Vladimir Luxuria «cade il teorema usato da simpatizzanti, direttori, politici e giornalisti del centrodestra, secondo cui quelli della sinistra come Marrazzo e Sircana vanno a trans e loro no».

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