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Alemanno si prepara a sfondare il casello sul raccordo

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Gianni Alemanno

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Come nei film americani. Quelli in cui la macchina, inseguita dalla polizia o dai malviventi, piomba a tutta velocità sul casello con la sbarra abbassata. E la sfonda. Stavolta però ad andare in scena non è Bruce Willis bensì il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Che a chi gli chiede notizie sull'idea di inserire un pedaggio sul Grande Raccordo Anulare risponde risoluto: «Non c'è alcun pedaggio sul Gra. È una cosa impossibile. Se qualcuno mette qualcosa sul raccordo per far pagare il pedaggio, vado io con la macchina e la sfondo». Quando si dice poche parole, ma chiare. Più «moderata» la reazione della governatrice del Lazio Renata Polverini che ribadisce la sua «contrarietà» osservando che per i cittadini è «un tragitto di strada da percorrere per andare al lavoro o a scuola», quindi «non è immaginabile un pedaggio». Insomma il fronte degli anti-pedaggio è compatto, per niente deciso a mollare e, soprattutto, bipartisan. Anche se le opposizioni, ovviamente, colgono la palla al balzo per attaccare Silvio Berlusconi e la Lega. Il presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti, infatti vede «un'ombra leghista che pesa su Roma», visto che «su 26 caselli su cui viene proposto l'aumento del pedaggio, 9 sono nella Capitale». «Il bilancio di quello che sta facendo questo governo per Roma e la sua area metropolitana - attacca - è: più tasse e meno servizi e non è una cosa accettabile». Sulla stessa lunghezza d'onda il vicepresidente del Pd al Senato Luigi Zanda: «La rottura dell'unità nazionale non passa solo attraverso le minacce di secessione della Padania urlate quasi ogni giorno dalla Lega Nord. L'unità nazionale si rompe anche attraverso azioni apparentemente estranee come l'imporre tariffe stradali e autostradali sostanzialmente discriminatorie nei confronti dei pendolari».   E di aumento «ingiusto e intollerabile» parla anche il capogruppo democratico alla Regione Lazio Esterino Montino. «Di fatto - spiega in una nota - il governo introduce il pedaggio sul Gra, ma con il trucco ed in modo iniquo. A pagarlo infatti saranno soprattutto i cittadini dell'hinterland romano e quelli della altre province, mentre un contributo sostanzioso lo daranno anche i cittadini di Roma appena tenteranno di uscire dalla città. È dunque una stangata con beffa». Tornando al centrodestra, invece, ecco la proposta dei deputati Renato Farina (Pdl) e Paolo Grimoldi (Lega), eletti nella provincia Monza e Brianza, che, forse contagiati da «sindrome cinefila», rivolgono un appello ad Alemanno: «I brianzoli e i monzesi pagano da anni 1.60 euro, senza protestare, per percorrere la tangenziale Nord, un tragitto molto più breve e persino più congestionato e male attrezzato del Gra di Roma. Invitiamo perciò fraternamente il sindaco della Capitale a partecipare con noi, per solidarietà con il nostro vessato popolo, allo sfondamento della barriera al casello in uno qualsiasi dei prossimi giorni a sua scelta». Immancabile, poi, il botta e risposta.   Per il deputato del Pd Jean Touadi «il governo Berlusconi regala l'ennesima "fregatura" ai cittadini romani». Immediata la replica dell'onorevole Pdl Barbara Saltamartini: «Touadi forse dovrebbe riscoprire la dignità del silenzio. L'unica "fregatura" regalata ai romani è quella dell'amministrazione di cui ha fatto parte, protagonista di un debito vergognoso accumulato allegramente tra feste e passerelle».  

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