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Un altro banchiere alla corte del Pd

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Giuseppe Mussari, presidente dell'Abi e numero uno del Monte dei Paschi di Siena

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Nessun caso di omonimia. Dopotutto i Democratici hanno sempre avuto un ottimo rapporto con i bachieri (basti ricordare Giovanni Bazoli e Alessandro Profumo in fila per votare alle primarie). Così, il Giuseppe Mussari che nel 2009 ha staccato un assegno da 85mila euro al Partito democratico di Siena è proprio il presidente del Monte dei Paschi appena nominato alla guida dell'Associazione bancaria italiana. «È un nostro iscritto - spiegano dal Pd senese - e non dell'ultima ora. Da tempo condivide con noi un percorso». In effetti Mussari ha sempre avuto un ottimo rapporto con la politica e in passato è stato vicino al Pci e al Pds. Lo scorso anno questa sua vicinanza si è tradotta in un sostanzioso contributo che, come previsto dalla legge, è stato registrato nel bilancio del partito appena approvato. Bilancio che dice che i Democratici hanno chiuso il 2009 con un avanzo di 22.332.447,76. Un risultato positivo che dimostra una sostanziale tenuta dei conti nell'anno in cui, come sottolinea nella sua relazione il tesoriere del partito Antonio Misiani, «la struttura del Pd è entrata a pieno regime». La maggior parte dei proventi, oltre 68 milioni di euro, arriva dai rimborsi elettorali visto che il contributo delle quote associative è pari a 0. Tra i «creditori» del partito guidato da Pier Luigi Bersani la Lista Pannella (630.000 per le elezioni politiche 2008) e La Margherita cui spettano 701.988,61 ma che deve anche ottenere un rimborso per le spese di utilizzo della sede nazionale a Santa Andrea delle Fratte. La trattativa è ancora in corso ma il Pd ha istituito un fondo rischi il cui importo, nel 2009, è salito a un milione 785mila euro (nel 2008 erano 550.000). Da annotare poi il contributo di 75mila euro che, per il secondo anno consecutivo, viene versato dal Pd all'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione dell'Italia. Il presidente Oscar Luigi Scalfaro ringrazia.  

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