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Ora la D'Addario prepara un film

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Loha annunciato Patrizia D'Addario, ieri sera ospite del programma «In Onda», su La7 condotto da Luca Telese e Luisella Costamagno, a proposito della vicenda che ha chiamato in causa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Lo ha annunciato replicando al condirettore de Il Giornale Alessandro Sallusti, che le contestava lo scarso successo del suo libro. «Quella sera Palazzo Grazioli – ha raccontato – era pieno di escort, c'erano venti ragazze». «Non sono stata io a fare queste rivelazioni, è il magistrato che mi ha convocata», ha ribadito la D'Addario, «ho dovuto rilasciare queste dichiarazioni e dire la verità». Da allora, ha raccontato, «la mia vita è cambiata del tutto. Non ho guadagnato molto da questa notorietà, non mi sono arricchita, non ho guadagnato un soldo dalle interviste e dalle fotografie». Al contrario, «qualcuna delle persone che mi hanno offesa lavora anche a palazzo Chigi», ha insistito, ma se «il mio silenzio non è stato pagato, quello di queste persone sì». La D'Addario ha poi respinto l'etichetta di «escort» che le è stata appiccicata. A palazzo Grazioli, ha raccontato, giravano buste da 10 mila euro per le ragazze. «Io ho rinunciato due volte», ha assicurato, «mi dica quale escort rinuncia alla busta... Sono stata una escort per violenza, ma una escort non va a denunciare, sta lì a fare le feste a palazzo Grazioli, a prendersi le buste che prendevano gli altri. Ho rinunciato a diventare ricca». E «la seconda volta a Palazzo Grazioli me la sarei risparmiata volentieri». Più volte, poi, ha riferito di «essere stata illusa». Infine al vicedirettore del Giornale Alessandro Sallusti che le contestava le scarse vendite del suo libro «Gradisca, presidente», la D'Addario ha replicato: «Adesso che farò anche il film vedrà come lo andranno a vedere...». A spingerla a continuare con le sue rivelazioni, ha detto, è stato «il fango» gettato su di lei e la sua famiglia. Eppure, ha assicurato, «dopo l'inferno volevo soltanto essere lasciata in pace e vivere la mia vita». Intanto però il residence che voleva costruire e per il quale aveva cercato un «aiutino» da Berlusconi ha avuto un importante via libera. La commissione per il paesaggio del Comune di Bari, organismo tecnico della ripartizione Urbanistica, il 21 giugno scorso ha approvato infatti la pratica edilizia. Un altro ostacolo superato, anche se per ottenere la concessione edilizia dal Comune bisognerà attendere il parere favorevole, obbligatorio e vincolante, della Sovrintendenza ai Beni ambientali.

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