Intercettazioni, il Pdl vuole il testo in aula entro luglio
Ilche potrebbe significare due cose: il provvedimento si incardina in Aula entro luglio, dopo la Manovra, ma il suo esame slitta comunque a settembre. Oppure si tenta l'accelerazione facendolo votare a Camera e Senato entro la prima settimana di agosto. Questa seconda ipotesi, però, viene valutata con un certo scetticismo anche nella stessa maggioranza visto che non sarà facile assicurare la presenza dei senatori in Aula dopo la prima decade di agosto. Il fatto, spiegano nel Pdl, è che una decisione vera e propria sull'argomento ancora non è stata presa anche perché molto dipenderà da cosa accadrà sul fronte delle inchieste in corso. Sarà difficile infatti, si spiega, gestire troppi fronti caldi tutti insieme. E poi, si continua a ripetere, ora Berlusconi è all'estero e il ministro della Giustizia pure. In attesa di capire quale sarà l'esatta tempistica per l'esame del ddl, l'ufficio di presidenza della commissione Giustizia della Camera ha respinto la richiesta del Pd di fissare nuove audizioni. Il capogruppo dei Democratici in commissione Donatella Ferranti ha chiesto infatti di ascoltare anche i rappresentanti delle forze dell'ordine e degli editori di libri. Ma Pdl e Lega hanno detto no. Così come il presidente della commissione Giulia Bongiorno. Dalle audizioni di ieri intanto è emersa una sonora bocciatura per il provvedimento. Glauco Giostra, docente di procedura Penale all'Università di Roma La Sapienza ha detto in buona sostanza che il testo è da rifare e anche i rappresentanti della Fieg e dell'Fnsi, Carlo Malinconico e Franco Siddi non hanno fatto "sconti": si tratta di una legge che mette il bavaglio all'informazione, hanno detto, e che introduce sanzioni inaccettabili anche per gli editori. Oggi sarà la volta del Capo dell'Antimafia Piero Grasso in attesa di domani quando media ed opposizioni si preparano a scendere in piazza.