Dell'Utri: "Una sentenza pilatesca"

"Si tratta di una sentenza pilatesca, che da un lato ha dato un contentino all'accusa palermitana e dall'altro una grossa soddisfazione all'imputato perché ha escluso, dal 1992 in poi, l'ipotesi assurda e demenziale relativa alla politica e alle stragi". Il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri commenta così la sentenza della Corte di appello di Palermo che lo ha condannato a 7 anni riconoscendolo colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa per fatti commessi prima del 1992. In primo grado Dell'Utri era stato condannato a 9 anni. I giudici sono rimasti in camera di coniglio per sei giorni. Il procuratore generale Nino Gatto ha portato avanti la linea secondo la quale l'imputato avrebbe svolto il ruolo di tramite fra gli ambienti della grande finanza lombarda, vicina al premier Silvio Berlusconi, e gli ambienti legati a Cosa nostra e aveva chiesto una condanna a 11 anni, con un aumento di pena di due anni rispetto alla sentenza di primo grado. La Corte, riformando la sentenza di primo grado, ha invece assolto il senatore limitatamente alle condotte contestate come commesse in epoca successiva al 1992 perchè "il fatto non sussiste", riducendo così la pena da nove a sette anni di reclusione. MANGANO, SEMPRE IL MIO EROE - "È stata completamente spazzata via una macchinazione preparata artatamente e questo è un fatto importante", ha affermato Dell'Utri commentando da Milano la sentenza. Il senatore ha anche sottolineato di confidare nella Cassazione a cui i suoi difensori hanno già detto di voler fare ricorso. "Il discorso di passare alla storia è stato evitato" ha aggiunto Dell'Utri. Il senatore lo aveva detto in passato e lo ha ripetuto oggi: "Vittorio Mangano è stato il mio eroe". Spiegandolo ai giornalisti Dell'Utri ha citato anche i fratelli Karamazov, quando Andrej viene presentato come un furfante ma eroe. "Era una persona in carcere, ammalata - ha detto - invitata più volte a parlare di Berlusconi e di me e si è sempre rifiutato di farlo. Se si fosse inventato qualsiasi cosa gli avrebbero creduto. Ma ha preferito stare in carcere, morire, che accusare ingiustamente. È stato il mio eroe. Io non so se avrei resistito a quello a cui ha resistito lui". CANCELLATA LA STAGIONE POLITICA - La sentenza, pur riconoscendo Dell'Utri colpevole dei reati precedenti al '92, smonta la tesi della trattativa tra Stato e mafia che si basava sulle testimonianze del pentito Gaspare Spatuzza. "Attenendiamo di conoscere le motivazioni ma da una prima analisi si può affermare che la sentenza cancella la stagione politica", commenta Giuseppe Di Peri, uno degli avvocati del collegio difensivo di Macerllo Dell'Utri. "Si tratta di un dato significativo visto che di questa seconda parte del processo facevano parte anche e soprattutto le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza - aggiunge il legale - . I giudici hanno evidentemente ritenuti sussistenti i rapporti fra Dell'Utri e Vittorio Mangano e le tangenti per le antenne televisive e le estorsioni ai danni dei magazzini Standa". Sulle mosse future della difesa l'avvocato conclude: "Attendiamo di conoscere le motivazioni su cui lavorare per il ricorso in Cassazione. Restano anche da valutare i tempi di prescrizione dei reati".