Confindustria chiede una riforma subito

Perla Cgia di Mestre si tratta addirittura di cifre al ribasso. La pressione reale sarebbe al 52%. Il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia avverte: il peso del fisco è ai massimi e questo è un problema per la crescita. Poi chiede l'apertura di un tavolo anche se al momento, riconosce, «gli spazi sono ristretti e il tema del rigore è la priorità a livello internazionale». Anche i sindacati chiedono un confronto con il governo. «Il livello ormai insostenibile di evasione fiscale - dice il segretario confederale della Cisl Maurizio Petriccioli - determina un'iniqua ed inefficiente distribuzione del carico fiscale di cui fanno le spese soprattutto lavoratori dipendenti, pensionati e imprenditori onesti». La Cgil chiede «una tassa sulle transazioni finanziarie» perchè, rileva il presidente dell'Ires Agostino Megale, «i salari dei lavoratori italiani continuano ad esser i più tassati d'Europa». L'opposizione coglie la palla al balzo per attaccare il governo. Se per Felice Belisario di Idv «sarà inevitabile un'ulteriore manovra correttiva in corso d'anno», per il senatore del Pd, Paolo Giaretta il governo Berlusconi «ha portato la pressione fiscale al record della storia del nostro Paese».