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Berlusconi: "Risparmiare si può"

Il ministro dell'economia Giulio Tremonti e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al G20 di Toronto

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Le Regioni si compattano e nonostante lo strappo di alcuni governatori del Sud ribadiscono la loro posizione unitaria contro la Manovra. Così, dopo l'ennesima giornata passata tutta all'attacco, riescono a incassare un'apertura al confronto da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, al suo arrivo a San Paolo del Brasile, annuncia: «Rivedremo la Manovra». E ieri sera ha anche aggiunto: «C'è modo di risparmiare, le spese delle regioni fanno venire i brividi, c'è modo di risparmiare; nel nostro Paese ci sono centomila persone che vivono con la politica», e dunque c'è il margine per ridurre i costi anche se «tutti sappiamo che non si può chiedere ai capponi di anticipare il Natale». Berlusconi ha anche avanzato anche una battuta sulla possibilità di ridurre il numero dei parlamentari, «dal momento che in Parlamento basterebbero duecento persone da una parte e cento dall'altra per fare lo stesso lavoro senza contare che così si litigherebbe anche di meno». Poco prima il portavoce del presidente del Consiglio, Paolo Bonaiuti aveva invece dichiarato: «Berlusconi ha risposto con un sì alla domanda se intenda incontrare le Regioni, ma quel sì non si riferiva certo alla possibilità di rivedere una manovra già delineata». Ai governatori non era rimasto che aggrapparsi alle parole del ministro dell'Economia Giulio Tremonti: «Qualche riequilibrio interno tra regioni è sempre possibile». Sulle parole del premier è intervenuto anche il governatore del Veneto Luca Zaia: «Siamo certi che Berlusconi saprà ascoltare le Regioni e aiuterà le amministrazioni a ridurre gli sprechi a ogni livello, a partire dall'amministrazione centrale dello Stato». Nel frattempo ieri si è registrata l'ennesima offensiva da parte della totalità dei governatori contro la Manovra e, hanno tenuto a ribadire, senza alcuna spaccatura in seno alle Regioni. A fissare i paletti per smentire possibili incrinature tra i governatori - dopo l'apertura al governo dei presidenti di Lazio, Campania, Abruzzo, Molise e Calabria - è stato ancora una volta Roberto Formigoni: «La posizione delle Regioni è unanime. Chiediamo di cambiare la Manovra in un'ottica di responsabilità». L'inquilino del nuovo Pirellone, poi, si è detto fiducioso, al pari della sua collega Polverini, che il premier «incontrerà i presidenti delle Regioni al suo ritorno dall'estero». Incontro che invece sembra essere già fissato nell'agenda di Tremonti per domani. A confermare la compattezza delle posizioni ha contribuito anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, il quale, anch'egli da Milano, ha spiegato che l'iniziativa dei presidenti delle cinque Regioni del centro-sud è legata «al piano di rientro sulla Sanità». Un chiarimento che è servito per ricordare al Governo che le Regioni sono pronte a restituire le deleghe conferite loro dalla legge Bassanini. Intanto il centrosinistra ironizza e, dopo aver definito la Manovra iniqua, inefficace e inaccettabile, cerca la polemica sulle frasi di Berlusconi e sulle interpretazioni date da Bonaiuti.  

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