I Black Bloc mettono a ferro e fuoco Toronto
Violenti scontri, una vera e propria guerriglia urbana, culminata ieri con l'arresto di oltre 500 persone dopo che sabato erano stati fermati 180 manifestanti. È questo il drammatico bilancio dei disordini scoppiati a margine dei cortei pacifisti contro il G20, alle quali hanno partecipato in centomila. I tafferugli sono esplosi quando dal corteo pacifista si è staccato un gruppo di black bloc, vestiti di nero e armati di mazze da baseball e di martelli. Hanno preso di mira le vetrine dei negozi mandandole in frantumi e hanno appiccato il fuoco alle auto. Lancio di sassi contro i negozi e i primi piani delle case. La polizia, in tenuta antisommossa e con maschere antigas, ha risposto con gas lacrimogeni e spray urticanti e non lesinando l'uso del manganello. Le forze dell'ordine solo con grande difficoltà sono riuscite a arginare gli atti vandalici. I black bloc hanno preso di mira una banca, una caffetteria Starbucks e centri commerciali. Due auto della polizia sono state date alle fiamme e anche due veicoli di reti televisive sono stati gravemente danneggiati. Colpite anche le vetrine del First Canadian Place, quartier generale della Bank of Montreal, mentre alcuni slogan contro le banche sono stati scritti sui muri della città. Tre persone sono rimaste ferite. Nel frattempo i dimostranti pacifici per distinguersi da quelli violenti, offrivano fiori agli agenti in tenuta antisommossa e inscenavano varie forme di protesta nonviolenta, come scambiarsi baci in mezzo alla strada, fare capriole, togliersi i vestiti e salire sui monumenti. Il sito della tv canadese Cbc, riporta che la polizia ha arrestato altre decine di persone all'università di Toronto. Alcuni per sfuggire all'arresto si erano tolti in fretta il foulard dal viso e le tute nere (la divisa di riconoscimento dei black bloc) e avevano cercato di mischiarsi tra la folla del corteo pacifista, ma sono stati comunque acciuffati. Il capo della polizia di Toronto, Bill Blair, ha parlato di «deliberate provocazioni» da parte di pochi violenti che hanno cercato di coinvolgere giovani curiosi e «hanno usato la folla per cercare di evitare l'arresto». In effetti si è trattato di una frangia violenta di un centinaio di persone ma particolarmente determinate. Nell'ultima giornata del vertice è stato rafforzato al massimo il dispositivo di sicurezza perchè la polizia sin dal mattino aveva detto di aspettarsi altre azioni violente. Tra le manifestazioni di ieri una marcia di ciclisti, una dimostrazione contro le prigioni e una veglia di preghiera. Il portavoce del primo ministro Stephen Harper ha condannato le violenze: «La libertà di espressione è un principio della nostra democrazia, ma i teppisti che hanno provocato le violenze oggi non rappresentano in nessun modo lo stile di vita canadese».