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Beni dello Stato in «regalo» ai Comuni

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L'agenziadel demanio mette nero su bianco la lista dei beni dei quali gli enti locali (in primis i Comuni) possono fare richiesta in base al federalismo demaniale. Fabbricati e terreni che possono ottenere a titolo gratuito, con l'obiettivo della loro valorizzazione ma non solo, anche eventualmente della «alienazione», cioè la vendita, a patto che l'introito sia destinato all'abbattimento del debito pubblico. Tanto è vero che accanto a ogni bene viene indicato un «valore di inventario» che ammonta complessivamente a poco più di tre miliardi (3.087.612.747). L'elenco provvisorio messo a punto dall'agenzia del Demanio è composto di 11.009 schede per un totale di 19.005 cespiti. È quello del Lazio e in particolare di Roma il territorio più «fortunato», con beni che, oltre allo storico mercato di Porta Portese vanno dal cinema Nuovo Sacher di Nanni Moretti al museo di Villa Giulia all'intero Idroscalo di Ostia dove morì Pier Paolo Pasolini. Tra le aree, anche Villa Gregoriana a Tivoli, l'ex Manifattura Tabacchi alla Circonvallazione Ostiense, la rinomata tenuta di Capocotta a Castelporziano, l'ex Forte tiburtino, una porzione del compendio di Villa Savoia ora Villa Ada in via Salaria, la Capitaneria del porto di Fiumicino ma anche la Scuola agraria di meccanica a Capannelle in via Appia Nuova. Tra le curiosità, l'osteria del Malpasso in via Romeo Collalti, alcuni laboratori di ricerca a Pietralata. Ma nella lista di patrimonio disponibile entrano anche pezzi di torrente, fari (come quello di Mattinata sul Gargano) spiagge e addirittura isole, come gli «isolotti prossimi all'isola di Caprera» e l'intera isola di Santo Stefano vicino a Ventotene che viene resa disponibile «pezzo per pezzo», dall'ex carcere all'approdo agli arenili.

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