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Addio al vitalizio a 50 anni per i consiglieri regionali e ai gruppi politici formati da un unico eletto.

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Ilpresidente del Consiglio del Lazio, Mario Abbruzzese non usa mezzi termini. D'accordo presidente, ma non le sembra che il Consiglio del Lazio sia paralizzato? «Ci siamo insediati il 12 maggio. Sono passati quaranta giorni, non sei mesi. In questo tempo abbiamo compiuto tutti gli adempimenti necessari. La prossima settimana ci sarà la composizione delle Commissioni. Tra una decina di giorni convocherò l'assemblea». A proposito di Commissioni, non le sembrano troppe 16? Le altre Regioni ne hanno 8 o anche meno... «È previsto dal regolamento che certo può essere cambiato ma ci vuole un po' di tempo. Non si può pensare che in queste settimane potevamo rifare tutto. L'apparato regionale è complesso e farraginoso ma abbiamo cominciato a lavorare nella direzione giusta». Cioè? «La riduzione delle indennità del 10% ai dirigenti più pagati, la diminuzione dei membri dei cda delle società partecipate, la riorganizzazione dei servizi della Pisana grazie alla quale risparmieremo 4-5 milioni di euro all'anno. Inoltre la presidente Polverini ha avuto il coraggio di riorganizzare la sanità e di ridurre le spese facendo un unico centro acquisti. Nessuno lo aveva fatto. Poi scompariranno anche le Comunità montane. Le sembra poco?». Ma i consiglieri regionali continuano ad andare in pensione a 50 anni... «È scandaloso, si chiedono sacrifici ai cittadini mentre i politici hanno il vitalizio a 50 anni. Alcuni consiglieri presenteranno una proposta di legge per innalzare l'età per l'assegno. Lo faremo presto». Pensa anche che cambierete il regolamento cancellando i gruppi politici formati da un unico consigliere? «Certo, è scandaloso pure questo. Ho firmato anch'io una proposta di legge per modificare il regolamento e togliere i monogruppi e tutti i benefici previsti». Altri problemi da risolvere? «Bè, vede, molte imprese e Comuni della nostra regione rischiano il fallimento perché il Lazio non trasferisce le risorse che deve. Ormai i ritardi arrivano anche a due anni. Ecco, dobbiamo riequilibrare la situazione». Ma i contrasti in Consiglio regionale sembrano piuttosto insanabili... «Io non credo e comunque sono fiducioso. Nei prossimi anni discuteremo di temi rilevanti: la sanità, i trasporti, gli aiuti alle famiglie. Sono convinto che il confronto potrà essere anche duro ma sempre orientato al bene comune». A. D. M.

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