Addio agli stipendi d'oro
Addio ai dirigenti d'oro, ai manager strapagati delle società comunali, ai consulenti. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, taglia gli stipendi da favola e i consigli di amministrazione delle spa capitoline. Gli alti funzionari del Campidoglio passeranno da 362 a 333. Una riduzione di 29 posizioni che porterà, insieme con la razionalizzazione delle spese, un risparmio di 6 milioni di euro. I dipendenti non verranno toccati e, nonostante gli aumenti di tasse e tariffe contenuti nel bilancio, «non ci sarà nessuna macelleria sociale». Piuttosto saranno tagliati i compensi a dirigenti e consulenti d'oro: superano anche i 200 mila euro all'anno ciascuno. Poi le forbici colpiranno gli stipendi dei membri dei cda capitolini, di sindaco e assessori: saranno ridotti del 10 per cento. Verranno diminuiti anche il salario accessorio per gli incarichi «ad interim» (provvisori) e le spese per le commissioni interne. In tutto si arriverà a risparmiare 34 milioni 480 mila euro. Non mancheranno i sacrifici per i romani. Nella manovra 2010, approvata ieri dalla Giunta, è previsto l'aumento dell'addizionale Irpef, dell'Ici sulle seconde case sfitte, delle rette degli asili (tra il 16 e il 46%, in proporzione al reddito). Oltre che la tassa di soggiorno, fino a un massimo di 5 euro al giorno per turista. Ma non poteva essere altrimenti con un debito che ha superato i 12 miliardi di euro e che rischia di far andare la Capitale a gambe all'aria. Tuttavia non mancheranno gli investimenti e i trasferimenti ai Municipi. Servirà ancora un mese per l'approvazione definitiva del documento da parte del Consiglio comunale, ci sono dunque «significativi margini di miglioramento». In ogni caso Alemanno sottolinea l'impegno per far quadrare i conti. E se le rette degli asili saranno più care resteranno comunque «inferiori a quelle di altre importanti città italiane come Bologna, Firenze, Milano e Torino», precisa il sindaco. Inoltre, il maggiore gettito di 3,7 milioni di euro, unito all'aumento delle rette per le mense scolastiche, «consentirà di creare 427 nuovi posti nido e 525 ulteriori posti nelle scuole d'infanzia». La tassa di soggiorno, che scatterebbe dal 2011, farà entrare nelle casse comunali 80 milioni di euro. Restano comunque allo studio misure alternative, come l'aumento del ticket dei musei o il trasferimento alle casse comunali del 2% dell'Iva pagata dalle imprese del settore . L'Estate romana e le altre iniziative culturali in centro storico saranno pagate dagli sponsor. Il Comune finanzierà solo le iniziative nelle periferie. Il sindaco è ottimista: «Mi sento come chi è dovuto uscire da una malattia molto lunga, che soffre tutte le debolezze e gli scompensi della convalescenza ma sa che la malattia è dietro le spalle». Critica l'opposizione, secondo cui il bilancio, resta «una stangata».