Silvio ferma anche i suoi No alle fondazioni-correnti

E sono due. Due volte in due giorni. Silvio Berlusconi interviene di nuovo per ribadire che l'unità del Pdl è un valore. E che nessuno può nemmeno provare a metterlo in discussione. Il Cavaliere prima sceglie di dirlo chiaro e tondo attraverso il sito Forzasilvio.it, come Il Tempo ha anticipato ieri: «Mi opporrò a chi vuole incrinare l'unità del Pdl, sarebbe un errore imperdonabile». Poi prende carta e penna e a metà pomeriggio scrive una nota che ribadisce il concetto con toni però stavolta più perentori: «Ribadisco ancora una volta di essere contrario a qualsiasi frammentazione del Pdl, anche mascherata da fondazioni o associazioni che possono dare l'impressione di dar vita a correnti». «Il mio obiettivo - insiste il Cavaliere - è stato, è e resterà sempre quello di semplificare la politica italiana creando un grande partito dei moderati nel quale la maggioranza degli italiani, che non vuole tornare alla politica delle correnti e delle quote, si riconosce. Questo partito - conclude - si chiama Popolo della Libertà, un patrimonio straordinario che appartiene a tutti quanti noi e che non va dilapidato ma, anzi, consolidato». A chi si rivolge Berlusconi? Non fa nomi, né cita casi particolari. Il vicecapogruppo al Senato e alla guida della fondazione Magna Carta, Gaetano Quagliariello, in un inciso nel corso di una conferenza stampa in mattinata, si era lasciato scappare: «In dieci anni Magna carta non è mai stata sospettata di essere una corrente». Un'ulteriore conferma di quanto nel mondo berlusconiano si avverta la tensione su questo delicato tema. Ma stavolta, e questa è una novità, la tensione non è tra berluscones e finiani. Bensì è tutta interna al mondo che gravita attorno al Cavaliere. Appena nello scorso weekend Mariastella Gelmini, assieme a Franco Frattini, Sandro Bondi e Mario Valducci, avevano lanciato «Liberamente», una fondazione che aveva un retrogusto correntizio. Berlusconi era intervenuto telefonicamente alla manifestazione e un po' freddamente aveva fatto notare: «Non facciamoci del male da soli».   Qualche giorno dopo un «uno-due» che non ammette interpretazioni. Una nuova fondazione, è quello che è stato fatto notare al Cavaliere, rischia di legittimare la finiana Farefuturo (infatti Bocchino e Urso avevano subito applaudito all'iniziativa), rischia di frammentare il quadro visto che adesso anche tra gli ex Forza Italia è scattata la corsa a chi è più berlusconiano. Inoltre proprio Liberamente (alla cui presentazione non era andata Michele Vittoria Brambilla che a sua volta guida la prima associazione nata a sostegno del Cavaliere, i «Promotori della libertà») si è data una struttura regionale al punto che qualche malevolo ha mormorato: sembra un partito nel partito. Quel che è sicuro è che il ministro degli Esteri si affretta a chiamare Palazzo Grazioli per spiegarsi. Poi anche lui diffonde un comunicato: «Il presidente Berlusconi - afferma Frattini - ha pienamente ragione. "Liberamente" è, vuole essere e sarà, proprio quel luogo di pensiero e di riflessione politica e culturale aperta a tutti che, nel solco della grande storia politica italiana tracciata da Berlusconi, concorra all'unità assoluta del Pdl, così come il presidente mi ha ribadito proprio alcuni minuti fa».   In questo clima ogni dettaglio è buono per far polemica. Oggi alle 14.30 è stato convocato l'ufficio di presidenza del Pdl per approvare il bilancio. Una scelta che non piace alla finiana Generazione Italia: «La convocazione con meno di 24 ore di preavviso non ci convince per niente».