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Caso Bpi, Brancher avanza il legittimo impedimento

Aldo Brancher

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L'avvocato Piermaria Corso, difensore del neo ministro per il federalismo Aldo Brancher, ha depositato un'istanza in cui chiede che venga applicata la legge sul legittimo impedimento nei confronti del suo assistito, in vista dell'udienza del processo in cui Brancher è accusato di appropriazione indebita per il caso Antonveneta. L'udienza è in programma sabato davanti al giudice monocratico della V Sezione Penale del tribunale di Milano. L'avvocato Corso chiede che il processo venga rinviato in applicazione della normativa che prevede la possibilità di "congelare" i procedimenti che riguardano le più alte cariche dello Stato e i ministri. I legali di Brancher fanno riferimento al Lodo Alfano. Sabato il giudice Annamaria Gatto dovrà decidere se accogliere l'istanza e anche se separare la posizione di Brancher da quella della sua compagna Luana Maniezzo che nel processo risponde di ricettazione. La necessità di organizzare il nuovo ministero. È questo il motivo del legittimo impedimento eccepito dai legali del ministro per l'Attuazione del federalismo Aldo Brancher. Con il legittimo impedimento il ministro chiede la sospensione del processo fino al prossimo 7 ottobre e non per sei mesi. Per quella data, salvo altri impegni, Brancher potrà essere in aula. Sabato prossimo in aula, davanti al giudice Anna Maria Gatto, si discuterà della questione del legittimo impedimento e non è escluso che il pm Eugenio Fusco sollevi l'eccezione di legittimità costituzionale e possa chiedere anche lo stralcio della posizione di Brancher (per il quale sono sospesi i termini di prescrizione) da quella della moglie, anche lei imputata. Il problema della separazione delle due posizioni sarà comunque uno dei nodi da affrontare anche se non dovesse essere eccepita l'illegittimità della legge. Il giudice dovrebbe decidere per il 5 luglio, giorno in cui è già stata fissata da tempo un'altra udienza. Brancher è imputato di appropriazione indebita e la moglie, Luana Maniezzo, di ricettazione. PROCESSO MEDIATRADE SOSPESO - Il Gup di Milano Marina Zelante ha sospeso il processo Madiatrade per tutti i dodici imputati tra cui il premier Silvio Berlusconi, il figlio Piersilvio e il presidente di Mediaset fedele Confalonieri. Il giudice ha deciso di non stralciare la posizione del presidente del consiglio dalla altre dopo aver eccepito l'illegittimità costituzionale della legge sul legittimo impedimento e avere trasmesso gli atti alla Corte costituzionale. "Ogni nuova prerogativa per i ministri e il capo del governo come quella prevista dalla legge 51/2010 può essere introdotta solo con legge costituzionale". E' il passaggio decisivo dell'ordinanza con cui il gup milanese ha deciso di mandare alla Consulta gli atti del caso Mediatrade affinchè venga valutata la congruità della legge sul legittimo impedimento con la Costituzione. Ci sarebbe una violazione dell'articolo 138 della Carta. Con la decisione di oggi diventano tre i processi a Silvio Berlusconi i cui atti sono all'attenzione della Corte Costituzionale affinchè venga presa una decisione sulla congruità della legge sul legittimo impedimento con la Carta. In precedenza i giudici della prima sezione penale avevano inviato le carte del processo Mediaset in cui il premier è accusato di frode fiscale e i colleghi della decima sezione avevano mandato gli atti della vicenda in cui il fondatore di Fininvest risponde di aver corrotto il testimone David Mills. La decisione della Corte Costituzionale è attesa per la primavera prossima. I difensori di Berlusconi non si sono ancora costituiti in giudizio davanti alla Consulta. Lo faranno entro il prossimo 6 luglio. Da quel momento passeranno almeno sei mesi prima  che la Corte fissi la data dell'udienza. Il gup ha anche emesso un'altra ordinanza con cui non stralcia  la posizione di Silvio Berlusconi rispetto a quella degli altri 11 imputati in attesa della decisione della Consulta. "Lo  stralcio sarebbe la normalità - scrive il gup - ma in questo caso  ci sono vincoli probatori tali da far prevalere il principio dell'unitarietà del dibattimento".  

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