Berlusconi difende Brancher
Su Aldo Brancher solo «polemiche assurde. È una persona capace, leale, che sa lavorare con grande spirito di squadra». Silvio Berlusconi, proprio nel giorno in cui il neonominato ministro per l'Attuazione del Federalismo annuncia che non sarà in aula domani nel processo che lo vede coinvolto in un filone dell'inchiesta sulla tentata scalata da parte di Bpi ad AntonVeneta, difende in consiglio dei ministri il suo uomo. E così, mentre l'ex sottosegretario chiedeva uno spostamento di quattro mesi del processo avvalendosi della legge sul legittimo impedimento, il premier sottolineava quanto Brancher sia stato fondamentale nei rapporti con Umberto Bossi. Ma è sicuramente la vicenda Antonveneta che ha assorbito l'attenzione di tutto l'agone politico tanto da costringere il ministro a difendersi ribadendo di non voler «scappare», ma di aver bisogno di un po' di mesi per organizzare il ministero che gli è stato appena affidato: «Ho fatto questa richiesta a Milano – ha spiegato – presentando una serie di impegni che mi coinvolgono». Poi ha illustrato i provvedimenti che è chiamato a seguire in Parlamento: il Codice delle autonomie, ora al Senato dopo il sì della Camera; la delega sulla semplificazione amministrativa, anche questa a Palazzo Madama: la Manovra che, ha detto, «devo seguire come ministro e non solo come parlamentare»; e poi il decreto legislativo sul federalismo fiscale. «Andate a vedere il mio lavoro da sottosegretario - ha detto ai giornalisti - sono sempre stato uno dei più presenti in Parlamento». Brancher ha poi sottolineato di dover «organizzare anche il nuovo ministero, per esempio con la scelta del capo di gabinetto e degli altri collaboratori». «È difficile organizzare tutto questo lavoro – ha insistito – e non ho nulla da rimproverarmi, ho intenzione di proseguire il mio impegno. Vorrei sottolineare che la prima imputazione risale al 2000. E oggi non ho chiesto un impedimento di 6 mesi (possibile in base alla legge ndr), ma uno spostamento di tre mesi: una richiesta di buon senso, dovuta al mio lavoro, facendo un ragionamento serio e sereno. Abbiamo stabilito il 7 ottobre, ma io avrei potuto anche ad agosto, se gli uffici giudiziari non fossero chiusi fino al 15 settembre. E in più ricordate che non beneficio della prescrizione dei termini». «Ho chiesto una cosa ragionevole – ha concluso riferendosi alle critiche dell'opposizione – ma qui si maledice sempre il prossimo». E in effetti l'opposizione non è stata certo tenera nei suoi confronti. E come al solito i più duri sono stati gli esponenti dell'Italia dei Valori. «Anche Totò Riina dovrebbe farsi avanti fra gli aspiranti Ministro – ha detto il senatore Stefano Pedica – infatti, dato che il 22 marzo del 2011 ricomincia il suo processo a Milano, il magnanimo Berlusconi potrebbe tenerlo in considerazione per il dicastero della legalità». A questo punto domani, giorno in cui, dopo tre di rinvii, si terrà la prima vera udienza del processo, si discuterà della richiesta del ministro. Il pm Eugenio Fusco dovrebbe sollevare l'eccezione di legittimità costituzionale della legge e forse chiedere anche la separazione della posizione di Brancher, accusato di ricettazione e appropriazione indebita, da quella della moglie, Luana Maniezzo, imputata solo per appropriazione indebita. Il giudice dovrebbe poi decidere il 5 luglio, giorno in cui è stata fissata da tempo un'altra udienza. L'accusa per cui il neo ministro e la moglie sono finiti sotto processo riguarda più versamenti tra il 2001 e il 2005 per una cifra complessiva di oltre un milione di euro.