Azzurri fuori, Calderoli attacca: nei club pochi giocatori nostrani
La Lega non aspetta il fischio finale di Italia-Slovacchia per datre il benservito agli azzurri. ''Non era mai successo che ai campionati del mondo di calcio uscissero alle eliminatorie chi aveva vinto e chi era arrivato secondo quattro anni prima. E' il calcio globale ? Forse, ma la nazionale italiana peggio del 1966 con la Corea del Nord'', scrive in una nota il senatore Piergiorgio Stiffoni. ''Per tornare in Italia - rileva sarcastico il senatore Stiffoni - questa squadra non si merita neppure la business-class. Se ci fosse una transafricana dovrebbe tornare con quel treno! Una prestazione vergognosa. Lippi? Come Domenech, tanta boria e nulla piu! Prima del G20 - ironizza Stiffoni - urge un vertice italo-francese''. LA STOCCATA DI CALDEROLI - "Che vergogna. Semplicemente ridicoli. Pagati milioni, gambe di gelatina e fiato corto. Con questa sconfitta si conclude indecorosamente questa 'via crucis' della nazionale, il cui epilogo era comunque scontato. Mi spiace per i tifosi, mi spiace decisamente di meno quando penso all'arroganza di Lippi e ai capricci di alcuni 'bambini viziati' della nazionale, che non volevano neppure rinunciare a dei premi che tanto tutti sapevano che mai avrebbero preso". Il ministro per la Semplificazione Normativa e coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli, non le manda a dire. VIVAI INESISTENTI - "Questa prematura eliminazione - prosegue - non è altro che il risultato di una demenziale politica sportiva, che ha portato alla cancellazione dei nostri vivai e che ha fatto sì che a vincere il campionato e la coppa Italia, oltre che la Champions League, sia una squadra che di nostrano non ha neppure l'allenatore. Purtroppo per Lippi, però, in Nazionale non possono giocare gli immigrati di lusso dello sport e questi risultati ne sono la logica conseguenza. Ora - conclude - pensiamo a far giocare nelle nostre squadre di club i giocatori nostrani, i prodotti dei nostri vivai, e prima di finire tutti "nel pallone" lasciamo perdere le discussioni sulla Nazionale e sul calcio torniamo ad affrontare i problemi veri del Paese, i problemi che interessano le famiglie, i lavoratori e le imprese...".