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Manovra negativa per il pil Ma Tremonti: è necessaria

ll ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti

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«Questa manovra è necessaria, senza si ha il collasso, il crollo». Tremonti ha il tono indispettito con chi lo pungola in merito ai dati contenuti nella tabella consegnata dal Tesoro alla Commissione Bilancio del Senato nella quale emerge un impatto depressivo della manovra sull'economia. Così il ministro dell'Economia ribadisce quanto detto in questi giorni ovvero che «senza questa manovra oltre a non esserci la crescita non c'è più la struttura complessiva». Poi ha ricordato che l'Italia ha il terzo debito pubblico al mondo e che la manovra è stata costruita in base al disegno europeo. Ergo: è un passo necessario «se no altro che recessione». Poi dopo l'incontro con le Regioni ha ribadito che «i saldi e i tagli sono intoccabili» e che altri tagli al governo centrale «sono impensabili». Semmai le Regioni dovrebbero dare in misura proporzionale alle loro disponibilità. Tremonti ha fatto riferimento anche a quelle a statuto speciale più ricche del Nord a cominciare dal Trentino. Insomma «chi più ha, può dare di più». Tremonti ha anche detto che «una tassa sui redditi alti non è la soluzione ma va ridotta la spesa pubblica». Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha definito «molto negativo» l'incontro con Tremonti, Fitto e Calderoli. «La manovra - ha detto - mette il federalismo fiscale in una condizione di non praticabilità». Si è fatto sentire anche il presidente del Trentino Dellai: noi abbiamo già dato. Intanto allo studio del governo c'è l'ipotesi di far pesare di più i tagli ai comuni cicala risparmiando quelli virtuosi. Ma vediamo quale sarà l'impatto della manovra sul pil secondo l'aggiornamento del Tesoro. Nel triennio 2010-2012 la riduzione del pil è pari a 0,5%. Effetto negativo anche sui consumi dello 0,2% nel 2010 e dello 0,1% nel 2011 e nel 2012, nullo l'effetto sul 2013. La manovra inciderà anche sugli investimenti e sull'occupazione.

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