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Il governo apre all'industria farmaceutica

Farmaci

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Tra Farmindustria e Governo sembrerebbe pace fatta. A dimostrarlo sono le parole del presidente della categoria Sergio Dompé a conclusione dell'assemblea annuale: «Siamo grati al ministro della Salute Ferruccio Fazio per l'impegno preso». Il merito del ministro è stato quello di sostituire il meccanismo delle gare per stabilire i quattro farmaci generici rimborsabili sulla base del minor costo. Il nuovo sistema prevede tagli progressivi dei prezzi dei generici, uniti a provvedimenti per aumentarne i volumi di vendita. Una scelta, quella del Governo, che viene incontro alle istanze delle case farmaceutiche. Dompé, durante la sua relazione, aveva chiarito che danneggiare le aziende farmaceutiche in questo momento significherebbe spingerle a trasferire gli impianti produttivi verso territori più favorevoli come Cina e India. «Azione assolutamente da scongiurare, dichiara Dompé, perché significherebbe andare incontro a due gravi problemi. Il primo di carattere etico: poca sicurezza sui prodotti e lo sfruttamento della manodopera. Il secondo di tipo economico: la perdita di importanti investimenti nel Paese e quindi un minor introito per lo Stato». A sostegno di Dompè le parole di Claudio Cavazza, presidente di Sigma Tau: «Dobbiamo renderci conto che la situazione può peggiorare in maniera strutturale e se si vuole che si investa in ricerca dobbiamo essere messi nella condizione di farlo». Parole che hanno aperto un altro tema caldo nel settore. Quello della durata dei brevetti e dell'aiuto alla ricerca.

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