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Balducci e l'intrigo di Santa Croce

Angelo Balducci accusato di corruzione nell'inchiesta sui Grandi Eventi

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C'è un gossip non vaticano, ma di ambiente religioso, che parte da lontano, e che non coinvolge direttamente il cardinal Crescenzio Sepe, indagato nell'ambito dell'inchiesta del G8 Grandi Eventi, ma che allo stesso tempo racconta di un particolare intreccio di relazioni che va da Angelo Balducci, l'uomo chiave dell'inchiesta, a una serie di ambienti ecclesiastici. E che però potrebbe dare «una chiave di lettura nuova» della vicenda della basilica di Santa Croce in Gerusalemme, a Roma. Santa Croce è stata lo scenario della Bibbia Giorno e Notte, lettura integrale della Bibbia in collaborazione con Rai Vaticano. Ma questo era ai tempi di Simone Fioraso, abate dell'abbazia cistercense connessa con la Basilica. Il quale aveva anche costituito un'associazione, Amici di Santa Croce, che ha promosso, tra le ultime cose, il restauro dell'orto di Santa Croce. Orto chiuso di recente, in una vicenda che ha assunto i contorni del giallo. Come aveva assunto i contorni del giallo la rimozione di Fioraso e del suo priore Luca Zecchetto per «abusi liturgici», nei mesi immediatamente successivi il grande successo de La Rai Giorno e Notte. Di quella vicenda, i contorni sono rimasti sempre poco chiari, alcuni hanno persino ipotizzato che dietro «gli abusi liturgici» si nascondessero altro tipo di abusi, altri hanno pensato a un complotto. Cosa c'entra la vicenda di Santa Croce con l'inchiesta Grandi Eventi? Pare che, nei mesi precedenti alla rimozione di Fioraso, uno dei figli di Balducci (la fonte non ha specificato chi) avesse desiderato farsi frate cistercense e sarebbe entrato nel convento di Santa Croce, con la benedizione di padre Fioraso. Ma con la maledizione del padre Angelo, che avrebbe fatto fuoco e fiamme perché il figlio abbandonasse il convento, arrivando persino a prelevarlo con la forza. Le volontà di Angelo Balducci avrebbero alla fine prevalso. L'accanimento di Balducci padre sembra però difficilmente spiegabile. E qui si innesta un altro tassello della storia. Padre Fioraso sarebbe molto inviso a madre Tekla Famiglietti, madre generale delle suore Brigidine. Ma, soprattutto, grande amica del cardinal Crescenzio Sepe. Il giro di relazioni non prova nulla. Ma rappresenta un ulteriore indizio del legame che aveva Balducci con Sepe (tra l'altro ammesso dallo stesso cardinale) e quanti erano vicini a lui. Ma il gossip «religioso» va oltre. E ipotizza un conflitto di interessi tra l'associazione Amici di Santa Croce, nella quale sono alcuni dei nobili delle famiglie romane più in vista, come i Borghese e i Sacchetti, e il Circolo San Pietro, fondato nel diciassettesimo secolo da dieci uomini della nobiltà romana per fedeltà al Papa e per svolgere attività benefiche, molto vicino a Balducci. È stata la vicinanza di Balducci al Circolo San Pietro a far sì che l'ex sovrintendente ai Lavori Pubblici si opponesse alla vocazione del figlio? Oppure sono stati i cattivi uffici di suor Tekla Famiglietti? La risposta resta un mistero. Al di là dell'inchiesta, resta una voce indicativa del gran numero di relazioni che Balducci aveva intrecciato. E che, in molti casi, possono prescindere dal cardinal Sepe. «E molto si potrebbe sapere - dicono - dai suoi movimenti nel conto dello Ior».

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