"Non ci sarà nessun condono"
Riaprire il condono edilizio in modo che comprenda anche gli abusi realizzati entro il 31 marzo 2010, compresi quelli commessi nelle aree protette da vincoli ambientali e paesaggistici. L'emendamento del Pdl alla manovra economica che porta come prima firma il senatore Paolo Tancredi, è "spuntato" nel corso della giornata ma è stato subito ritirato dai senatori del Pdl. "Rispetto alla manovra economica - recita una nota del gruppo Pdl del Senato - tutti gli emendamenti sono stati presentati senza alcun filtro preventivo, demandando, come già era stato stabilito nei giorni scorsi, al comitato costituito nell'ambito del gruppo del Pdl la successiva valutazione delle varie proposte. Per quanto riguarda l'emendamento relativo al condono edilizio, il comitato si è riunito e ha deciso di chiederne il ritiro immediato". IL TESORO FRENA - L'emendamento, tra l'altro, apriva anche la strada alla sanatoria fiscale con il condono tombale agli omessi versamenti previsti dalla legge 289 del 2002, consentendo di fatto di chiudere le violazioni commesse fino al 31 dicembre 2008. I senatori del Pdl però ribadiscono il loro no alle sanatorie. "Non vi saranno condoni di alcun genere", si assicura nella nota che derubrica la presentazione degli emendamenti non come iniziative del partito ma "di singoli". Il sottosegretario all'Economia, Luigi Casero, sottolinea inoltre che il governo "non accetterà mai la riapertura dei termini per il condono fiscale e per quello tombale". IL TESTO TANCREDI - L'emendamento prevedeva che la sanatoria prevista nel decreto 269 del 2003 potesse essere applicata "anche agli abusi edilizi realizzati entro il 31 marzo 2010, in aree sottoposte alla disciplina di cui al codice dei beni culturali e del paesaggio" previsto dal decreto legislativo 42 del 2004, previa l'acquisizione dell'autorizzazione prevista dal codice stesso. La richiesta di sanatoria sarebbe potuta essere avanzata entro il 31 dicembre 2010 anche se precedenti istanze di condono sono state respinte, sospendendo "tutti i procedimenti sanzionatori amministrativi e penali già avviati, anche in esecuzione di sentenze passate in giudicato". La proposta era stata sottoscritta anche dai senatori Cosimo Latronico e Gilberto Pichetto Fratin. È STATO UN ERRORE - Anche il primo firmatario Paolo Tancredi fa un passo indietro rinnega la parte del suo emendamento che estende la sanatoria agli abusi realizzati "in aree sottoposte alla disciplina di cui al codice dei beni culturali e del paesaggio" e a quella che metteva in atto "il condono tombale fiscale". "È stato un errore firmarlo, nessuno che io conosco aveva in mente di proporre un condono così ampio", afferma il senatore intervistato da Radio 24. "Ne abbiamo firmati a centinaia", ammette, spiegando che nella concitazione avrebbe anche potuto fare qualche errore.