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Le assunzioni dei due nipoti di Sepe

L'arcivescovo di Napoli Crescenzo Sepe, indagato per corruzione a Perugia

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Il cardinale Crescenzio Sepe avrebbe fatto assumere due nipoti dall'azienda Eco4, attiva nel settore dei rifiuti e gestita da imprenditori vicini al gruppo dei casalesi. Il tramite sarebbe stato l'onorevole Nicola Cosentino, coordinatore regionale del Popolo della Libertà. La circostanza, riferita da Michele Orsi, uno dei titolari della società, arrestato e poi assassinato dal gruppo di Giuseppe Setola il primo giugno 2008, si evince dall'ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso novembre dal giudice per le indagini preliminari di Napoli Raffaele Piccirillo nei confronti di Cosentino e inviata alla Camera per l'autorizzazione a procedere. Prima di riportare le dichiarazioni di Orsi, il giudice per le indagini preliminari nota: «Massicce assunzioni (Orsi parla del 70% delle risorse umane) di personale inutile e talvolta del tutto inoperoso, effettuate in concomitanza con le scadenze elettorali o per conquistare il favore di persone che potevano tornare utili in ragione del ruolo professionale o politico rivestito (un consigliere comunale liternese; un membro della giunta comunale di Trentola Ducenta; un giornalista del maggiore quotidiano della provincia; un ispettore di Pg in servizio presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere; un cardinale) rappresentavano la contropartita che i protettori politici richiedevano e puntualmente ottenevano dagli imprenditori mafiosi della Eco4 spa.».   Ed ecco che cosa raccontò Orsi il 15 giugno 2007: «Vi erano poi alcune assunzioni che furono motivate dalla necessità di assecondare gli interessi delle amministrazioni comunali, utili per ottenere gli affidamenti: ricordo ad esempio le assunzioni di Nicola Picone, vicesindaco di Trentola, e quella di Oliviero, consigliere di Villa Literno, entrambe richieste dall'onorevole Cosentino. Sempre Cosentino ci richiese l'assunzione di due nipoti del cardinale Sepe, da noi regolarmente attuate così come ricordo anche l'assunzione del fratello di Carmine Merola quale autista, richiesta da quest'ultimo, trattandosi di un ispettore di polizia che lavorava presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere. Faccio presente che molte delle assunzioni, quali ad esempio quelle di Picone Nicola e Oliviero erano non solo inutili ma sostanzialmente fittizie, dato che questi praticamente non svolgevano alcuna attività continuativa. In questo momento mi sovviene anche l'assunzione di Gianni Di Rosa, il "commercialista" dell'Eco4, assunto su richiesta dell'onorevole Cosentino e genero di un giornalista de Il Mattino di nome Di Stasio».  

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