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Usava l'auto blu per farsi portare cocaina

Il deputato regionale siciliano dell'Udc Salvatore Cintola

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Dal suo scanno in consiglio regionale della Sicilia Salvatore Cintola dava disposizioni alla segretaria di acquistare la cocaina. E, secondo quanto ritiene l'accusa, l'autista, in auto blu, consegnava i soldi. Questo è lo scenario che si è presentato ai magistrati che hanno constatato come anche il deputato dell'Udc Cintola fosse uno dei clienti della rete di spacciatori della Palermo bene bloccata da un blitz della sezione Narcotici della squadra mobile, che ha portato all'arresto di 29 persone Così per Cintola è scattata una segnalazione alla prefettura come persona che assume stupefacenti, e anche una denuncia a piede libero per peculato, subito dopo archiviata sulla base di una recente sentenza della Cassazione, secondo cui il reato non è configurabile se l'auto blu è utilizzata «non esclusivamente per scopi istituzionali». Più delicata invece la posizione dell'ex segretaria del deputato regionale, Sabrina Di Blasi, 34 anni, che è stata arrestata ieri mattina per spaccio. Ed è stato proprio grazie alle registrazioni delle telefonate tra l'ex senatore (nome in codice «nano»), la Di Blasi e uno spacciatore - tale Giorgio Napolitano - che gli investigatori sono riusciti a trovare la chiave di volta della vicenda. Fondamentale è stata quella dell'8 marzo del 2004 durante la quale «Cintola - scrive il gip Morosini - richiede la fornitura di tre, quattro, cinque grammi di cocaina. Così due ore dopo, la Di Blasi telefona a Napolitano chiedendogli un incontro, questi però l'avvisa di non avere stupefacente di buona qualità e di essere in procinto di partire». Due giorni dopo la Squadra mobile di Palermo effettuò un servizio di sorveglianza presso lo studio politico di Cintola che portò a trovare un grammo di cocaiana addosso alla segretaria e 10 grammi nascosti in un cassetto che la donna indicò essere di pertinenza dell'onorevole Cintola. E così, a tre anni dallo scandalo legato a Cosimo Mele, deputato dell'Udc che finì nei guai quando una prostituta, con la quale si trovava in un albergo, venne colta da malore forse per l'uso di cocaina, il segretario del partito Lorenzo Cesa ha dovuto ripetere un triste copione sospendendo anche Cintola dall'Udc: «Al di là dell'accertamento dei fatti la condotta morale tenuta da Salvatore Cintola, che già da tempo con le sue scelte politiche si era di fatto collocato fuori dall'Udc, appare incompatibile con i valori dell'Unione di Centro e rende improponibile la sua permanenza nel nostro partito». Parole alle quali Cintola, dopo aver dichiarato di non aver mai assunto droga in vita sua, ha replicato: «Cesa dovrebbe espellere se stesso e non me per le cose ignobili che ha fatto. Mi hanno sospeso perchè sono una persona per bene e non la penso come loro».  

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