Pomigliano, la Cgil contro la Fiom
Preoccupata. E sorpresa della decisione della Fiom su Pomigliano. Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ieri mattina è intervenuta all'assemblea di Confindustria a Roma commentando negativamente l'atteggiamento del sindacato: «Secondo noi è incredibile che ci sia un no davanti ad una azienda che va contro la storia, prende produzioni dalla Polonia e le riporta in Italia e investe 700 milioni di euro». Quanto al referendum in azienda «attendiamo – ha spiegato – di vedere cosa vogliono fare i lavoratori». La leader degli industriali si è anche fermata a lungo a parlare con il segretario della Cgil Guglielmo Epifani e subito dopo, intervistata da una televisione, ha rilanciato la richiesta di responsabilità da parte del sindacato. «Mi auguro che quella della Fiom non sia una decisione definitiva. Ma se non passano gli investimenti si mette a rischio la capacità di attrarre gli investimenti del Paese: è in gioco una cosa molto importante. Credo che la Cgil, davanti ad un'azienda che investe, dovrebbe far comprendere alla Fiom che, di fronte a questa sfida, non deve dire di no». Invito che Guglielmo Epifani ha accolto invitando proprio la Fiom a non insistere sulla strada della contestazione all'accordo. «È difficile che la Fiat possa fare marcia indietro», ha ammesso. «Quanto al referendum – ha proseguito – tocca alla Fiom decidere cosa fare. È corretto però che dica che ci sono materie non disponibili ai referendum. Allo stesso modo è altrettanto importante che i lavoratori partecipino alle consultazioni. A occhio e croce credo che andranno a votare e a occhio e croce credo che diranno sì. E sarebbe un sì all'occupazione, un sì al lavoro, un sì all'investimento». Da parte sua la Fiom non ha dato alcuna indicazione di voto, pur considerando illegittimo il referendum. E ha invece duramente criticato la Cgil che ha invitato i lavoratori di Pomigliano a dire sì.